Un'interpellanza di Tonini, Fonio e Schenneberger evidenzia – a causa delle restrizioni dettate dal Covid – possibili problemi d'accesso ai figli di divorziati
Da qualche giorno, rispettando tutte le norme di sicurezza decretate dal Comune, è possibile tornare a tuffarsi alla piscina comunale di Chiasso. Tra le restrizioni, la possibilità di ingresso unicamente ai residenti della cittadina e dei Comune convenzionati. Per i consiglieri comunali Stefano Tonini (Lega), Giorgio Fonio (Ppd) e Claudio Schneeberger (Lega), potrebbe però presentarsi un potenziale problema. “Vi sono situazioni in cui il genitore, separato o divorziato, adempie ai requisiti, mentre il figlio che vive con l’altro genitore no“, scrivono in un'interpellanza inviata oggi all'esecutivo. “In questo caso, il genitore, domiciliato a Chiasso che vorrebbe portare il proprio figlio in piscina – rammentano –, non potrebbe farlo perché il bambino, con le (corrette) regole decise per combattere la diffusione del Covid19 non può accedere alla nostra struttura balneare“.
Nasce da qui, dunque, la richiesta di “modificare i criteri di accesso alla piscina, inserendo anche i 'figli delle persone residenti di Chiasso e dei comuni convenzionati in possesso di una Chiasso Card valida'“.