Approvata l'estensione della protezione cantonale all'intero Parco, incluso il terreno privato per il quale sta trattando il Comune
Adesso è ufficiale per davvero, con tanto di pubblicazione sul Foglio ufficiale e agli albi. Il Parco di Villa Argentina a Mendrisio godrà, per intero, della protezione cantonale. Tutela che si estende, come l'oasi verde nel 'cuore' del Borgo, anche all'ultima porzione di terreno privato, a monte, che il Municipio intende acquisire, completando così il comparto. La decisione è stata formalizzata e vergata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato per mano del presidente Norman Gobbi.
Il dossier che amplia il vincolo di salvaguardia, e con esso il perimetro di rispetto del complesso di Villa Argentina e del vecchio ospedale, è stato recapitato all'esecutivo della Città e ai proprietari interessati. Depositati gli atti in Cancelleria, contro la risoluzione cantonale si potrà ora presentare ricorso, appellandosi al Tribunale cantonale amministrativo. Ovvero quella stessa istanza che era già stata chiamata a pronunciarsi sulla variante di Piano particolareggiato, restituendole il sigillo definitivo. Variante pianificatoria con la quale il Comune, che nel 1989 ha acquistato Villa Argentina, ha dato sostanza alla vocazione del Parco, che dialoga con il campus universitario, a cui dà modo di allargarsi prevedendo al possibilità di realizzare un nuovo insediamento all'estremità superiore del grande giardino pubblico.
Adesso quale ultimo atto resta da chiudere la trattativa fra l'autorità locale e i proprietari dell'appezzamento collinare, a questo punto parte integrante del comparto e della tutela. A sciogliere i nodi della transizione, ma soprattutto a stabile la cifra del passaggio di mano di quei 18mila metri quadrati (per i quali si sono accantonati circa 8 milioni di franchi), sarà il Tribunale di espropriazione. Una sua parola risolutiva è attesa da tempo.