Primo sommario bilancio delle riaperture dei negozi nel distretto. Al via una campagna promozionale 'Noi ci mettiamo la faccia'
'Noi ci mettiamo la faccia'. Dopo Lugano e Bellinzona, la campagna promozionale arriva anche a Chiasso e Mendrisio. Proprio in questi giorni la Società commercianti del Mendrisiotto (Scm) girerà piccoli filmati di trenta secondi all'esterno dei negozi. «Si tratta di un'iniziativa molto semplice che faremo girare sui social – spiega a 'laRegione' il presidente della Scm Carlo Coen –. Un messaggio semplice e immediato per far capire ai nostri clienti che abbiamo riaperto e siamo pronti ad accoglierli in tutta sicurezza». A una settimana dalla riapertura dei commerci dopo la chiusura imposta dall'emergenza sanitaria, stilare un bilancio è ancora prematuro. «Dipende da negozio a negozio – conferma Coen –. C'è chi ha avuto pochi clienti ma anche chi ha registrato una buona affluenza. Certo la meteo dei giorni scorsi non ci ha aiutato, ma sapendo di avere davanti una settimana di sole, siamo tutti più positivi». Nonostante la ventata di ottimismo, i timori e le paure che il presidente della Scm ci aveva confidato alla vigilia della riapertura non sono di certo svaniti. «Non possono di certo svanire in una settimana. In generale, l'argomento di discussione resta sempre quello – aggiunge Coen –. Poter riaprire è stato un passo molto importante, ma adesso sarà fondamentale far capire che abbiamo attuato tutte le norme per rendere sicuri i negozi per i nostri clienti. C'è chi, nonostante i due mesi di chiusura e quindi i mancati incassi, ha investito parecchio per poter riaprire in tutta sicurezza. Sono queste persone che devono essere sostenute e ringraziate». Le immagini del fine settimana hanno dimostrato che le persone hanno voglia di shopping e le collezioni estive sono state esposte. «Non riesco però a spiegarmi – è la riflessione del presidente – perché ci sia tutto questo timore a entrare nelle piccole attività ma non nei centri commerciali».
La ripartenza è stata segnata dalle incognite future. «Il principale problema di chi ha riaperto è il pagamento dell'affitto – sottolinea ancora Carlo Coen –. Qualcuno rischia di dovere gettare la spugna già adesso. La maggior parte dei negozianti ce la sta facendo perché ha chiesto la fideiussione, il famoso prestito a tasso zero, che ha permesso loro di... coprire dei buchi con un buco». Un'immagine «brutta – riconosce il presidente – ma tecnicamente è così». La pandemia e le conseguenti chiusure di esercizi pubblici e negozi è arrivata nel momento sbagliato della stagione. «Il periodo estivo verso il quale ci stiamo avvicinando non è il nostro momento migliore perché non ci troviamo in una zona prettamente turistica – motiva Coen –. La vera stagione dei commercianti è la primavera: dover tenere chiuso in questi mesi è come perdere mezzo anno. Peccato che lo Stato non lo abbia ancora capito: è come se strutture turistiche non potessero accogliere nessuno nei mesi di luglio e agosto». L'appello di Carlo Coen va quindi, in primis, alla politica. «Non voglio essere catastrofico perché sono i dati a parlare, ma se a livello comunale, cantonale e federale non verrà trovata una soluzione per far fronte a questa problematica, entro l'autunno si rischia un'ecatombe di attività commerciali». Durante i primi giorni di apertura «ho sentito nelle persone la voglia di uscire e di tornare a una parvenza di normalità. Visto che durante la quarantena c'era voglia di e-commerce, speriamo che adesso si passi allo shopping fuori da internet».
Un aiuto per il futuro è atteso a medio-breve termine anche dai comuni. Proprio domani i tre sottogruppi di lavoro creati a Chiasso per elaborare proposte e idee concrete per sostenere commerci locali e piccole attività presenteranno le loro idee al Municipio che, dopo averle valutate, elaborerà un messaggio da sottoporre al Consiglio comunale. Messaggio che, come anticipato dal sindaco Bruno Arrigoni durante la presentazione del consuntivo, è atteso entro la fine del messo. Un esercizio analogo, portato avanti dal dicastero Economia e dall'Ufficio del promovimento economico, è in corso anche a Mendrisio. «Due modalità diverse – analizza il presidente della Scm –. In un territorio così piccolo come il nostro, dove il tema dell'aggregazione è sempre all'ordine del giorno, almeno in questo ambito mi sarei aspettato una visione d'intenti comune e un maggior dialogo per coinvolgere tutti e non far diventare questo processo di informazione lungo e dispersivo». Contatti più intensi vengono auspicati anche con i commercianti di Mendrisio. «Invito chi avesse proposte o idee a contattarmi. Solo sempre stato disponibile e continuerà a esserlo», conclude Carlo Coen.