Mendrisiotto

Casa anziani Santa Filomena, 'cambiare si può'

Il deputato Giorgio Fonio saluta positivamente il passaggio di gestione della struttura all'Ecam. Con Jelmini aveva sollevato il 'caso'

Giorgio Fonio è fiducioso (Ti-Press)
3 aprile 2020
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In questi giorni difficili - in particolare per le case per anziani -, il passaggio di mano dell'Istituto Santa Filomena di Stabio viene letto come una nota positiva, e da più parti. Il sigillo ufficiale calato sull'accordo stretto tra la Fondazione Pietro e Giulia Realini e l'Ecam, l'Ente case anziani Mendrisiotto - anticipato oggi, venerdì, da 'laRegione' - non ha fatto altro che rafforzare la convinzione che ripensare la gestione amministrativa e sanitaria della struttura abbia già sortito, strada facendo, dei benefici. Giorgio Fonio da sindacalista (Ocst) e deputato (Ppd), che con il collega Lorenzo Jelmini aveva scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora, non nasconde di essere sollevato.

Come legge il cambio di passo all'interno della casa?

Di sicuro è stato un percorso molto lungo - annota Fonio -. Posso dire, però, che già da quando sono arrivati i due supervisori esterni - era l'estate scorsa, ndr - qualcosa è cambiato dentro le mura dell'istituto. La loro presenza, infatti, ha portato una maggiore tranquillità fra i collaboratori.

Qual era, di fatto, il problema?

Il problema - ci risponde - era nella difficoltà di avere un dialogo con una parte della Fondazione, che sembrava non capire le problematiche segnalate. Ricordo bene come all'inizio ci fossero degli scontri duri al punto tale che nei nostri confronti, a un certo punto, si era arrivati persino a minacciare una denuncia penale. Adesso, però, è passato tutto: non ha senso guardare indietro. Anche perché tutti hanno compreso che bisognava remare nella stessa direzione, un po' come di questi tempi. Va detto - sottolinea ancora il deputato-sindacalista - che quest'ultima decisione, assieme, ad altre misure adottate nelle settimane scorse, permette di guardare avanti con ottimismo.

Un cambiamento evidente, insomma.

Che come tutti i cambiamenti possono preoccupare - ribadisce Fonio -. Sarà importante, quindi, accompagnare il personale in questa fase. La possibilità di poter contare ancora sulla presenza di una consulenza esterna è rassicurante.

Un aspetto, questo, confermato dalla nota congiunta - firmata dal Consiglio della Fondazione e dal Consiglio dell'Ecam - recapita oggi, venerdì: entrambi i consulenti, per la parte sanitaria e per quella amministrativa (con il supporto del Cantone), nei primi tempi, continueranno, infatti, il loro lavoro di accompagnamento.

Ha già avuto dei contatti con il personale? Come ha reagito?

Le prime reazioni raccolte posso dire che sono positive. Del resto, da subito i collaboratori avevano manifestato il loro malessere. Un disagio che, all'inizio, una parte della Fondazione aveva minimizzato. I dipendenti, in effetti, si erano resi conto che serviva un cambiamento e hanno dimostrato maturità nel capire la situazione. Oggi, certo, quello che conta è avere la possibilità concreta di guardare avanti, al futuro della struttura. Cosa che veniva chiesto da tempo a garanzia del benessere di ospiti, sempre rimasti al centro dell'attenzione, e dei collaboratori.

Scritto questo nuovo 'lieto fine', qual è ora il suo auspicio?

Innanzitutto, tengo a dire che la mia massima riconoscenza va a tutti i lavoratori dell'Istituto Santa Filomenta che in questi mesi (anzi, direi anni) oggettivamente difficili non hanno mai smesso di credere che un cambiamento fosse possibile.

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