Mendrisiotto

Mendrisio, un altro anno per Comi e Romano

Non si erano ripresentati alle elezioni comunali adesso annullate, ma vista la situazione i due municipali intendono continuare con il loro mandato

Ancora un anno (Archivio Ti-Press)
19 marzo 2020
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A Mendrisio l'intero esecutivo è pronto a rispondere al richiamo della responsabilità pubblica e individuale a cui sono chiamati gli enti locali.

Anche i due municipali (su sette) che si accingevano a lasciare la politica comunale in vista del rinnovo dei poteri comunali – appuntamento rimandato all’aprile 2021 –, ovvero Giorgio Comi e Marco Romano, sono determinati a rinviare il momento del congedo di un anno.

Per Giorgio Comi (IaS) oggi è una questione di «senso del dovere». In effetti, spiega a ‘laRegione’, «già quattro anni orsono ero pronto ad andare in pensione dalla politica. Ora la situazione è ben diversa e richiede continuità nel lavoro». Quindi manterrà la carica? «Farlo rappresenta una scelta logica: porterò il mio impegno fino in fondo.

D’altro canto, metto volentieri a disposizione l’esperienza maturata in questi ultimi sette anni di Municipio. Immaginare un cambiamento importante in questo frangente rischia di mettere in crisi il sistema».

Le problematiche sul tavolo, di fatto, sono tante. «Mi limito al mio ambito, e penso alle case per anziani, alle cure domiciliari e al servizio sociale: sono troppi gli aspetti legati a questa emergenza sanitaria».

Anche Marco Romano (Ppd) non verrà meno al suo impegno da municipale, che si sommerà ora alle nuove sfide che lo attendono sul piano federale – in particolare con l’incarico di capogruppo al Consiglio nazionale – e professionale. «Questo è certo. Vedrò di organizzare la mia agenda in tal senso, confidando nell’elasticità e nell’attenzione dei colleghi, come fatto sin qui (e ha funzionato). Del resto, la situazione è seria e tale da giustificare la continuazione del mandato», ci conferma.

Quindi Romano resterà in carica per altri 12 mesi. Di sicuro il lavoro non mancherà. «A questo punto – ci dice – bisogna capire ciò che è importante e ciò che lo è meno e come gestire nel modo più efficiente possibile la cosa pubblica. Qui la tecnologia ci viene in soccorso. In ogni caso servirà un approccio razionale, orientando le soluzioni in base al problema».