Il sindaco di Chiasso dal suo isolamento lancia un messaggio alla cittadinanza. 'Il mio pensiero? A chi sta lottando'
Anche a Chiasso il Covid-19 ha colpito duro. Si è insinuato persino a Palazzo civico. È stato lo stesso sindaco Bruno Arrigoni, mercoledì, a rendere pubblico attraverso il suo profilo Facebook di essere "entrato in contatto con il virus". «L'ho fatto per evitare speculazioni», spiega a 'laRegione'. Ma soprattutto, aggiunge, «per mandare un messaggio chiaro ai cittadini: rimaniamo a casa». L'invito rimbalzato sulla rete sociale è esplicito: "Tutti devono seguire le indicazioni emanate e non banalizzare la situazione".
Innanzitutto, come sta?
Direi come gli ultimi giorni: un po’ di febbre, poi con un antipiretico passa e rimane soprattutto tanta stanchezza. Ma va meglio
Com’è vivere in isolamento? Posso chiederle qual è il panorama che ha dalla sua finestra?
L’isolamento lo vivo tutto sommato bene. C’è mia moglie che va e viene. Al pianterreno vive la famiglia di mio figlio, quindi sono isolato ma non fuori dal Mondo! Mi hanno 'confinato' in mansarda e, abitando sulla strada che da Chiasso sale a Pedrinate, ho una bella vista su parte del Mendrisiotto. Sono giornate di sole, forse, in questo contesto, sarebbe stato meglio avere delle giornate piovose.
Ha potuto continuare a svolgere i suoi compiti da sindaco?
I mezzi online sono eccezionali. Infatti, ho contatti tutti i giorni con la segreteria comunale e con i colleghi di Municipio. Martedi scorso abbiamo fatto una breve seduta in conferenza telefonica, ognuno al proprio domicilio. Come esecutivo poi abbiamo un gruppo di whatsapp che ci consente di comunicare in modo diretto e semplice.
Chiasso, come ha detto lei, è stato colpito al cuore dal Covid-19, anche dentro Palazzo civico: come sta reagendo la città?
La città sta reagendo bene. L’amministrazione comunale e Age Sa si sono organizzati per garantire i servizi minimi alla popolazione. Certo, tra i nostri dipendenti c’è apprensione per la situazione venutasi a creare, ma mi sembra normale. Un paio di collaboratori hanno contratto il virus, ma stanno bene. Abbiamo davanti un mese molto impegnativo.
Un discorso a parte lo meritano gli Istituti sociali, isolati da ormai due settimane. Si tratta di una situazione che mette a dura prova il personale impegnato giornalmente. Gli anziani residenti sono tagliati fuori dal mondo esterno e per loro non è facile accettare la situazione che si è venuta a creare. Anche per tutti i parenti questa situazione è fonte di preoccupazione. Una situazione molto difficile, ma tutti stanno collaborando in modo eccezionale!
La legislatura sarà prolungata di un anno: come la affronterete? Quali sono le urgenze?
Nei prossimi mesi avremo una situazione in cui le priorità saranno altre rispetto alla routine di sempre. Sarà importante, da un lato, seguire le indicazioni cantonali, soprattutto sanitarie. Dovremo pure prendere delle misure che possano aiutare soprattutto le piccole attività economiche sul breve periodo. Alcune città si sono già mosse. Anche noi dovremo fare la nostra parte.