La decisione è stata comunicata poco fa dalla presidente Denise Maranesi. Incertezza sulla data del recupero
La seduta di Consiglio comunale convocata a Chiasso il prossimo 23 marzo non ci sarà. La decisione ci è stata comunicata poco fa dalla presidente Denise Maranesi (Us-I Verdi). Inizialmente l'idea era quella di tenere la seduta in un'altra sede, per esempio al Palapenz, permettendo così di mantenere le distanze tra i consiglieri comunali imposte dall'emergenza coronavirus. «Il senso di responsabilità viene prima di tutto - ci spiega Maranesi -. Dispiace perché avevamo alcuni messaggi importanti all'ordine del giorno che era opportuno discutere per dare anche delle risposte. Ma con l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, passa tutto in secondo piano». La seduta slitta quindi alla prossima legislatura. Ipotizzare una data è al momento impossibile. Tutto dipenderà dall'evolversi della situazione sanitaria. All'ordine del giorno figuravano la convenzione con il FC Chiasso per la gestione dello stadio Riva IV e il credito di 917mila franchi per la sostituzione degli ascensori degli istituti sociali.
In mattinata la sezione Plr di Chiasso aveva fatto sapere che, in caso di matenimento della seduta al 23 marzo, i consiglieri comunali del Plr non avrebbero partecipato alla seduta. A spiegarlo è il capogruppo Luca Bacciarini. La sezione ha infatti chiesto alla presidente del Cc Denise Maranesi di rinviare la seduta a fronte del rapido evolversi della situazione sanitaria anche nel nostro Cantone. ″Un atto di responsabilità doveroso nei confronti della cittadinanza e di rispetto verso il prossimo - sottolinea il capogruppo -. Il problema del Coronavirus è serio, non va sottovalutato e la politica deve dare per prima l’esempio, la salute pubblica è da anteporre a qualsiasi altro problema.
Quello del Plr cittadino, stigmatizzano Sinistra e Verdi, è un "ricatto". Il gruppo liberaleradicale, si legge in una nota, ha "praticamente imposto il rinvio del prossimo Consiglio comunale previsto per il 23 marzo facendosi beffe del sistema democratico in cui viviamo. Un atto di forza che non si giustifica in questo momento, quando tutte le istituzioni svizzere continuano nell’espletamento delle loro funzioni a tutti i livelli". E questo, si sottolinea, "in assenza di una vera emergenza (la seduta sarebbe stata fra dodici giorni) e in una situazione monitorata costantemente dalla presidenza del Consiglio comunale in accordo con l’amministrazione e il Municipio, che stavano ragionando sulla possibilità di effettuarlo in una sede che consentisse di rispettare le norme di salute pubblica emanate".
Nessuno nega la gravità della situazione, si chiarisce, ma le istituzioni "devono proseguire le loro attività nel pieno rispetto delle regole determinate dagli enti preposti. I cittadini si aspettano prese di posizione responsabili e non dettate da sentimenti di panico. Tanto più che all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale ci sono messaggi che hanno una certa rilevanza per il futuro pratico degli abitanti della cittadina, segnatamente sulla sostituzione in tempi brevi degli ascensori nelle case anziani ormai ampiamente inadeguati e da tempo mal funzionant+, concludono Us-Verdi richiamando a "un’assunzione di responsabilità".