Mendrisiotto

Carta straccia a Mendrisio, sono gli alti e bassi del mercato

Il Municipio risponde alle preoccupazioni di Lega-Udc-Ind. Nel 2019 costi di smaltimento da 0 a 3mila, nel 2020 ce ne saranno per 30mila franchi

17 febbraio 2020
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Differenziare la raccolta dei rifiuti urbani oggi è diventato un imperativo categorico. Lo è ancor più dopo l’introduzione, a livello cantonale, della tassa sul sacco. Le ultime tendenze di mercato rischiano, però, di rendere dispendioso anche l’essere virtuosi. Il ‘caso’ dei costi di smaltimento di carta e cartone ha rilanciato il dibattito. Lo sforzo vale la proverbiale candela? A Mendrisio il Municipio ha deciso di non cambiare rotta: manterrà “la sua strategia continuando a sostenere il riciclaggio dei rifiuti e le raccolte separate”. Il che non gli impedirà di tenere sotto controllo la situazione e le voci di bilancio. Per il 2020 le previsioni annunciano oneri per 2 milioni e 470mila franchi per il settore. Recuperare ciò che resta di riviste, giornali, imballaggi e scatoloni inciderà per poco più dell’1 per cento (30mila franchi a fronte dei 45mila franchi determinati dalla raccolta). Si prevede che i 15’500 abitanti della Città ‘produrranno’ 67 chili a testa di carta, per un totale di 1’045 tonnellate. Dati che restituiscono un costo pro capite di 4 franchi e 84, ovvero più dei 3 franchi e 6 centesimi registrati (a titolo provvisorio) nel 2019. La tabella messa a punto dai servizi comunali sulla base del censimento cantonale annuale fotografa l’ultimo decennio. E la statistica mostra come alla sostanziale stabilità delle spese per la raccolta negli ultimi 5 anni – fra il 2016 e quest’anno – fa da controcanto un crollo dei ristorni della carta (in particolare tra 2018 e 2019, passati da 10’283 a 743). Allo stesso modo i costi di smaltimento da zero sono balzati a 3mila franchi l’anno scorso, per decuplicare (nelle stime), come detto, nel 2020. Il possibile impatto finanziario delle spese per la carta straccia preoccupa il gruppo Lega-Udc-Ind. che, per voce del primo firmatario, il consigliere comunale Massimiliano Robbiani, ha chiesto rassicurazioni all’autorità comunale. In effetti, si ammette, le fluttuazioni possono incidere “negativamente sul bilancio del capitolo rifiuti”.

La sua portata, però, risulta essere “relativamente contenuta”; e ciò, rassicura l’esecutivo, pensando anche al fatto che, ad esempio, il costo per abitante ha già avuto dei picchi, come nel 2011 e nel 2012, quando si è arrivati a 6,68 prima e a 5,75 poi. In buona sostanza, una quota “superiore a quello che si paventa nell’ipotesi peggiore, stima per il 2020, con le nuove tariffe annunciate dalle ditte del settore con cui opera la Città di Mendrisio”. A dare da pensare, semmai, sono “le nuove esigenze legislative, che a livello cantonale hanno imposto il conteggio dei costi per gli ammortamenti” – di 182mila franchi – e il raggiungimento del tasso di copertura del 100 per cento – per 269mila franchi –, con un impatto sulle spese di oltre il 18 per cento. In cantiere, in ogni caso, il Municipio ha, per mano del dicastero Ambiente, una revisione completa delle basi legali e dei tariffari del settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Questa riforma, si fa sapere, darà modo di “insistere maggiormente sulla prevenzione, il riuso e la riduzione della fonte dei rifiuti”. Di più: si metterà in campo un “ulteriore sforzo per l’ottimizzazione dei costi”. Obiettivo per centrare il quale, sempre il dicastero, ha chiesto di recente “un supporto esterno per individuare eventuali ulteriori margini di miglioramento”. Per finire, l’operazione resta “interessante” se misurata sul costo alla tonnellata di carta e cartone – di 45,30 nel 2019 –, inferiore, come nel caso degli altri scarti riciclabili, a quello dei rifiuti solidi urbani i degli ingombranti. Indietro, insomma, non si torna.