I collaboratori si erano scambiati messaggi "non eticamente tollerabili". Altri tre impiegati ammoniti dalla direzione.
Due collaboratori licenziati e altri tre ammoniti. È questo l’esito della prima fase dell’inchiesta interna avviata dall’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio in relazione all’inchiesta dell’ex infermiere licenziato nel dicembre 2018. L’ente ospedaliero cantonale si è espresso questa mattina, "non appena il procuratore pubblico ce lo ha permesso", ha puntualizzato il portavoce dell’Eoc Mariano Masserini.
"Siamo un ospedale ferito", sono state le parole del presidente del Cda Paolo Sanvido. L’inchiesta penale nei confronti dell’ex infermiere di 45 anni è ancora in corso. Accusato in via principale di omicidio intenzionale (subordinatamente colposo), l’uomo è sospettato di aver somministrato medicamenti in maniera non conforme alle prescrizioni mediche. Le vittime sarebbero 17. Un numero che in vertici dell’Eoc non hanno voluto confermare.
La prima fase dell’inchiesta interna è terminata. Sulla base dei propri regolamenti, l’Eoc ha sanzionato i cinque collaboratori per i loro "comportamenti assolutamente inadeguati" circoscritti, ha spiegato il direttore dell’Obv Pierluigi Lurà, "all’utilizzo inopportuno di messaggistica istantanea e alla modalità di interazione con pazienti e colleghi, che in nessun modo hanno messo a repentaglio la sicurezza dei pazienti". Grazie all’incarto della procura al quale l’Eoc ha avuto accesso, è emerso che collaboratori si sono scambiati immagini e video con commenti non eticamente tollerabili. Mentre gli altri tre hanno fatto commenti, sempre via Whatsapp,.
L’inchiesta interna dell’Eoc. Propri questa mattina il direttore Lurà e il direttore generale Giorgio Pellanda hanno iniziato una visita tra i reparti per avviare una procedura di informazione, regole e verifiche. "È giusto guardare anche avanti – ha commentato il direttore sanitario dell’Obv Brenno Balestra – cercando di capire bene se qualche segnale non è stato colto”. Tutti gli interlocutori hanno espresso parole di vicinanza alle famiglie delle vittime.