Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il Preventivo, che registra un avanzo di 362mila franchi. E un messaggio al Basso Mendrisiotto...
Aggregazione e Basso Mendrisiotto, non solo a parole e non solo nel periodo elettorale. Sono queste le parole riecheggiate a più riprese questa sera durante la seduta di Consiglio comunale di Chiasso. Una seduta che ha visto quale tema principale l’approvazione dei conti preventivi – che prevedono un avanzo di esercizio di 362mila franchi – accolti con 29 favorevoli e 10 astenuti (il gruppo Lega-Udc per «la mancanza di comunicazione puntuale sulla strategia finanziaria», ha spiegato il capogruppo Lega-Udc Gianandrea Mazzoleni). «La necessità di creare un solo comprensorio urbano è un’affermazione che mi trova d’accordo – ha commentato il sindaco Bruno Arrigoni, da sempre sostenitore del processo aggregativo –. Dobbiamo puntare su una fusione, anche se mi posso immaginare che fino alle elezioni comunali di aprile non si muoverà nulla. L’aggregazione è uno dei due obiettivi, insieme al comparto ferroviario, del prossimo quadriennio».
Il Consiglio comunale ha seguito il Municipio e confermato il moltiplicatore al 90% anche per il 2020. Gli interventi hanno messo l’accento sull’aumento del fabbisogno, che per il prossimo anno supererà la soglia dei 35 milioni di franchi. Marco Ferrazzini (Us-I Verdi) ha definito il momento attuale come «uno spartiacque verso una nuova situazione che vede scenari non più ripetibili. Chiediamo alle forze politiche del comprensorio realismo e lucidità di visione». Gianandrea Mazzoleni (Lega) ha evidenziato «l’aumento di tre milioni in tre anni» del fabbisogno. «In questi anni il Municipio è stato di manica larga o non ha saputo mantenere i costi sotto controllo? Quello che ha salvato la situazione è l’aumento delle imposte alla fonte e del gettito delle persone giuridiche».
«Dobbiamo finalmente prendere atto che Chiasso da sola non può farsi carico delle strutture esistenti che vanno a beneficio di un’intera regione e i cui costi sono coperti in maniera limitata dalle usuali convenzioni», ha spiegato Luca Bacciarini (Plr). Amedeo Mapelli (Ppd) ha invece messo l’accento sul fatto che «la situazione persiste nella sua gravità», caratterizzata da un «aumento perenne» del fabbisogno. «Chiasso dovrà ricominciare a investire, perché un comune che non lo fa rischia l’estinzione», ha fatto presente l’esponente del Ppd. «Seppur con poche risorse – ha aggiunto Daniele Canova (Us-I Verdi) – la progettualità del Comune non può e non si deve arrestare. Per rimanere un Comune polo, Chiasso deve essere in grado di trasformarsi e trovare soluzioni per servizi e infrastrutture». Commentando gli interventi, il sindaco Arrigoni ha spiegato che «siamo raffreddati ma in via di guarigione. Quella di Chiasso è una guarigione che continua con aspettative migliori: dopo parecchi anni presentiamo un preventivo in utile, un primo messaggio che vogliamo mandare e con il quale vogliamo metterci sotto pressione da soli per raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati».
Dopo il rinvio dell’ultima seduta, il Cc ha approvato le varianti di Piano regolatore riguardanti il concetto di molestia di natura morale e immateriale e il disciplinamento delle antenne di telefonia. Messaggio che è stato scorporato in due parti distinte (entrambe accolte all’unanimità). Claudio Schneeberger (Lega-Udc) ha proposto – e il Municipio si è detto d’accordo – di eliminare tre mappali che «si trovano a stretto contatto con spazi abitativi del quartiere Odescalchi». La richiesta non è quella di eliminare l’attività presente su uno dei mappali interessati, «ma di togliere questi mappali dalla pianificazione delle zone moleste, tollerando l’attività previa autorizzazione del Municipio». Accolti anche convenzione e credito di 145mila franchi per acquisto e posa di un impianto di videosorveglianza a Balerna. A occuparsi della gestione sarà la centrale operativa della Polizia comunale.