Mendrisiotto

Processioni storiche, un punto di partenza

Soddisfazione per il riconoscimento dell'Unesco risultato di un lavoro iniziato nel 2014 mentre il dossier è stato consegnato nel marzo del 2018

Ti-Press
12 dicembre 2019
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«Stanchi ma felici». C’è parecchia soddisfazione nelle parole di Nadia Lupi, membro del Consiglio della Fondazione Processioni storiche di Mendrisio. È forte il sentimento di «appagamento per aver preparato un dossier che è stato giudicato valido». Il lavoro, d’altronde, non è mancato. Basti pensare che l’iter per riconoscere le Processioni è cominciato nel 2014. «Tra le 200 tradizioni viventi svizzere, infatti, la nostra è stata riconosciuta tra le otto ufficiali». Ne è quindi seguito l’allestimento del dossier, consegnato come detto nel marzo del 2018. Di ieri, infine, la lieta notizia. Che, ci fa capire Nadia Lupi, non è un punto d’arrivo: c’è ancora tanto lavoro «perché ora cominciano le responsabilità. Giustamente – commenta sorridendo – perché è quello che ti chiede l’Unesco». 

Cavadini: 'Premiato un bene culturale immateriale che caratterizza Mendrisio'

Di soddisfazione e «emozione» parla anche il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini. Contento oltremodo perché «si premia un bene culturale immateriale. Insomma – evidenzia –, una caratteristica di Mendrisio, qualcosa di storico alla quale la gente è particolarmente legata». E poi, non dimentichiamo, anche «di grande valore artistico». Il riferimento è anche ai Trasparenti, i quali hanno trovato un loro museo affinché, in futuro, li si possa osservare non solo durante la Settimana santa ma pure durante il resto dell’anno. Cavadini sottolinea in seguito «l’impegno da parte di chi ha portato avanti la candidatura» ma non solo. Tra gli artefici di questo risultato menziona «la comunità, che ha saputo mantenere viva una tradizione». Più antica della prima traccia storica che si è riusciti a trovare, risalente al 17esimo secolo.

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