Mendrisiotto

Rapine a Ligornetto, condanna in appello per padre e figlio

Cinque i colpi, per una refurtiva da oltre 40mila franchi. Il figlio voleva scagionare il genitore. Confermata per entrambi una detenzione per 10 anni

(Ti-Press)
7 novembre 2019
|

Due condanne in appello per padre e figlio, calabresi, residenti a Busto Arsizio, in carcere a Varese, per le cinque rapine, una delle quali fallita ai distributori di benzina Eni e Piccadilly di Ligornetto nel 2017. Per sottrarre il padre dalla condanna, il figlio davanti ai giudici del riesame si è assunto la responsabilità. ''Mio padre non c'entra con le rapine in Ticino. Ho fatto tutto io''. Appello caduto nel vuoto ai giudici della terza Corte d'Appello di Milano, che hanno sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado, pronunciata nel dicembre dello scorso anno, dal giudice delle indagini preliminari di Varese. Padre e figlio sono stati condannati a complessivi 10 anni, rispetto agli 11 anni e 6 mesi del giudizio di primo grado.

A beneficiare della riduzione della pena è stato il figlio a seguito del concordato in appello (il patteggiamento in secondo grado). La condanna degli imputati, per i quali le autorità svizzere avevano chiesto l'estradizione, respinta a seguito dell'opposizione di padre e figlio, conferma il ruolo di primissimo piano (organizzatori che avevano effettuato sopralluoghi) nei cinque assalti banditeschi.

Nell'udienza preliminare dello scorso dicembre era stato condannato a 5 anni e 8 mesi anche un 50enne varesino,  con una sfilza di precedenti al di qua e al di là della frontiera. Una condanna in continuazione con altre condanne, fra cui una rimediata in Ticino, e sempre per lo stesso reato, ovvero rapina a mano armata. I giudici del riesame hanno riconosciuto padre  e figlio colpevoli del reato di associazione per delinquere finalizzato alla rapina aggravata, porto abusivo d'armi e ricettazione di auto e scooter, utilizzati per mettere a segno gli assalti banditeschi, che in due occasioni avevano visto la partecipazione di un 31 rumeno condannato nel giugno dello scorso anno a 22 mesi di reclusione dalla Corte delle Assisi criminali di Mendrisio.

La posizione di un quinto componente il gruppo criminale avendo scelto il rito ordinario è ancora pendente, mentre un sesto presunto rapinatore è morto in carcere nell'ottobre dello scorso anno. La successione delle rapine (tre Eni e due Piccadilly): 16 e 29 marzo, 22 aprile, 9 maggio (fallita) e 24 luglio 2017. Complessivamente 40 mila fra euro e franchi il bottino della rapina. Dalla collaborazione tra la squadra mobile di Varese e dalla polizia cantonale e del Centro di cooperazione di polizia di Chiasso l'esito positivo dell'indagine.