I Municipi di Vacallo e Morbio Inferiore chiedono al Dipartimento del territorio di inserire una bandita di caccia nella zona fra i due Comuni
Un intervento a carattere preventivo, sebbene purtroppo sia conseguente a una tragedia. Ma proprio per questo motivo – per evitare altri drammi – più che mai necessario. Sono questi gli intendimenti dell’esecutivo di Vacallo, il quale si è attivato affinché la val di Spinee diventi un’area dove non sia possibile praticare la caccia. La tragedia dei boschi del Penz avvenuta il 15 settembre – dove perse la vita un 50enne di Morbio impegnato in una battuta al cinghiale (vedi ‘laRegione’ del 16 settembre) – ha aperto numerosi interrogativi.
Non solo a Chiasso – dove l’esecutivo di è attivato affinché quei boschi non possano essere frequentati da cacciatori – ma anche nei Comuni limitrofi. E, tra Vacallo e Morbio Inferiore, formando una sorta di ‘ipsilon’ di 60mila metri quadrati, c’è la val di Spinee, area in cui viene praticata la caccia al cinghiale, non molto distante dal centro abitato. «La val di Spinee – ci spiega il sindaco di Vacallo Marco Rizza – si estende partendo dal campo sportivo di Vacallo sino alle scuole medie di Morbio e scende nel fondovalle quasi a lato delle piscine di Chiasso».
Un’area dove sono presenti diversi sentieri, utilizzati da «tanti ragazzi di Vacallo, i quali vsi recano a scuola a piedi». A loro si aggiungono anche chi, in quella zona, porta ad esempio a spasso il proprio cane». Insomma, la condivisione degli spazi tra allievi, persone a passeggio e cacciatori, solleva più di un interrogativo. È per questo motivo, dunque, che gli esecutivi di Vacallo e Morbio Inferiore scriveranno al Dipartimento del territorio, invitandolo a valutare l’inserimento della val di Spinee nelle bandite di caccia. Momento più che mai proprizio, anche in considerazione del fatto che il decreto bandite di caccia – quinquennale – scadrà l’anno prossimo.