Mendrisiotto

Casa anziani scuola di vita

Dopo la prima pietra al Quartiere di Coldrerio, si attende la decisione sulle zone di pericolo a Vacallo e si pianifica la ristrutturazione a Morbio Inferiore

1 luglio 2019
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La casa anziani come scuola di vita per più generazioni. È questo il progetto che la Fondazione San Rocco intende applicare alla casa anziani di Coldrerio. L’inaugurazione ufficiale del cantiere, venerdì scorso con la posa della prima pietra del futuro Quartiere intergenerazionale di Coldrerio, è stata l’occasione per incontrare i vertici della Fondazione San Rocco e fare il punto sui progetti in corso. Oltre all’edificazione della casa anziani di Coldrerio con 79 posti letto, sull’agenda della Fondazione ci sono anche l’analogo progetto di Vacallo (80) e la ristrutturazione della struttura di Morbio Inferiore. Al termine dei lavori, i posti letto saranno 259.

Vacallo attende le zone di pericolo

Complice i ricorsi che hanno avversato la pubblicazione della variante di Piano regolatore di Vacallo e l’attesa decisione sull’aggiornamento delle zone di pericolo da parte del Dipartimento del territorio, il progetto di Vacallo sta attualmente vivendo una fase di stallo. Ma su un punto il presidente del Consiglio di fondazione della Casa San Rocco Franco Porro e il direttore della casa San Rocco John Gaffuri non hanno dubbi. «La motivazione su Vacallo è alta perché il progetto, con la casa anziani e la palestra, è uno dei più innovativi – commenta Gaffuri –. Il nostro auspicio è che la rete sia formata da tre strutture. Vi sono però degli aspetti procedurali che dobbiamo rispettare». La volontà e necessità di continuare a ragionare con tre strutture, aggiunge Porro, «è che ci sono delle esigenze sul Mendrisiotto per un certo numero di letti per gli anziani».

A creare attesa è soprattutto la decisione legata alle zone di pericolo, oggetto di uno dei ricorsi presentati. «Da quanto sappiamo – aggiunge John Gaffuri – è questione di settimane. Ma fintanto che non avremo quel rapporto, qualsiasi passo avanti sarebbe poco rispettoso nei confronti dei cittadini». In un’intervista rilasciata a ‘laRegione’ il 27 maggio, il sindaco Marco Rizza ha anticipato che stando ai primi riscontri non vi sarebbero pericoli e la composizione del terreno non riserverebbe sorprese.

Coldrerio pronta nel 2022

Durante la cerimonia di venerdì, Franco Porro ha già dato appuntamento alla primavera del 2022 per l’inaugurazione del Quartiere intergenerazionale di Coldrerio. «È importante che le nostre case anziani abbiano un contatto con la comunità affinché siano luoghi di vita – spiega ancora John Gaffuri –. Ci auguriamo diventino delle scuole di vita per più generazioni dove, di fatto, l’anziano è una risorsa importante. La nostra esperienza di casa anziani aperta sta portando una serie di ricadute positive inimmaginabili all’inizio di questo progetto». Il punto forte di questa scuola di vita «è l’intergenerazionalità, dove il quartiere diventa un luogo di incontro di più generazioni e la persona anziana è vista ancora come una risorsa per la comunità – commenta Gaffuri –. Questo riusciamo a farlo se la casa anziani ha un’attitudine di apertura, se c’è una serie di servizi che avvicina il quartiere alla popolazione e ci permettono così di riconsegnare la figura dell’anziano come una risorsa che ha ancora qualcosa da offrire alla società». La casa San Rocco di Morbio Inferiore questa esperienza l’ha iniziata da ormai sette anni con il preasilo, la panetteria, l’agenzia postale e l’organizzazione di mostre ed eventi. «È altrettanto importante lavorare sulle competenze affinché tutto questo funzioni – sottolinea il direttore –. Anche a Coldrerio avremo bisogno di operatori di comunità che, grazie alla loro professionalità, assicureranno i legami intergenerazionali grazie a eventi e manifestazioni in generale». Proprio per questo, «è fondamentale la collaborazione tra la Fondazione San Rocco e il Comune, perché quest’ultimo è vicino a quelli che sono i bisogni della sua popolazione e, assieme, possiamo sviluppare dei servizi che vanno a rispondere a questi bisogni». Passando al concreto, Franco Porro fa notare che «il concetto di rete porterà a un risparmio e all’ottimizzazione dei servizi». Allo stato attuale non è ancora possibile sapere se e quali servizi verranno centralizzati. «In generale – spiega il presidente – sappiamo che ci saranno un direttore generale e dei responsabili delle varie sedi. Il concetto di rete oggi lo vediamo dappertutto: perché dobbiamo dividere le ‘piccolezze’ su 2 o 3 posti con costi supplementari?».

Morbio, valutazioni in corso

Altro punto all’ordine del giorno è la necessità emersa dalle perizie di dover ristrutturare la casa anziani di Morbio Inferiore che, dopo gli interventi, metterà a disposizione cento posti letto. «Stiamo studiando e valutando come agire, perché l’esigenza è indiscutibile – conferma Franco Porro –. Dobbiamo intervenire entro cinque anni per esigenze operative ma anche capire come spostare gli ospiti». L’ipotesi iniziale era quella di trasferire residenti e personale di cura nelle nuove strutture di Coldrerio e Vacallo per poi farli rientrare a Morbio dopo i lavori di ristrutturazione. Tutte le valutazioni del caso, che terranno conto del ritardo, dovuto alle citate procedure in corso, di Vacallo, saranno effettuate nel corso dell’estate. «La soluzione andrà poi condivisa con i competenti servizi a Bellinzona – precisa John Gaffuri –. È chiaro che non possiamo più permetterci di aspettare a lungo». A Coldrerio, conclude Franco Porro, «ci saranno 79 posti letto. A Morbio abbiamo 120 ospiti: nella peggiore delle ipotesi ne mancheranno 40, per cui una soluzione deve essere trovata».

Sostegno dal Cantone

La scelta di riportare l’anziano al centro delle nostre attenzioni e il rapporto tra gli enti sono due valori che hanno incassato il pieno sostegno del Dipartimento sanità e socialità, tanto da essere al centro della nuova pianificazione anziani 2021-2030. Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa lo ha sottolineato durante la cerimonia di venerdì. «Gli anziani sono coloro che hanno costruito il nostro benessere e ci hanno permesso di vivere in un paese eccezionale, per questo è importante che torniamo a dare loro dignità – ha spiegato De Rosa –. Non si tratta solo di una costruzione di mattoni, ma di dare loro uno spazio di vita che permetta di riportare al centro le relazioni sociali».