Valle di Muggio

C'è un piano per salvare La Dispensa

Cooperativa, Comune di Breggia ed Ente per lo sviluppo si mobilitano e fanno appello ai cittadini per non chiudere i negozi. Lanciata una campagna

18 aprile 2019
|

 Senza La Dispensa la Valle di Muggio non sarebbe più la stessa. Se ne sono rese conto anche le persone (oltre un centinaio) che, martedì sera a Lattecaldo, hanno affollato (come non mai) l’assemblea-incontro. Questa volta, in effetti, non si dovevano, da prassi, solo tirare le somme dell’ultima annata (tristemente in rosso di circa 30mila franchi). La posta in gioco, proprio nell’anno che segna il ventesimo della Società cooperativa, era ben più alta. Di quelle che bisogna guardarsi negli occhi, perché ne va della sopravvivenza di due negozi – a Caneggio e Muggio, con annesse agenzie postali – e di un servizio dalla forte valenza sociale, occupazionale (conta 4 dipendenti e un ‘jolly’) ed economica. Non ci si può dimenticare che le botteghe di paese, anche in valle, sono un punto di riferimento per i microimprenditori locali: dal panettiere agli agricoltori, passando per i produttori di formaggini (venduti a chili e chili ogni settimana).

Di sicuro non se lo scorda il Comitato, con alla testa Guerino Piffaretti, e neppure il Municipio di Breggia guidato dal sindaco Sebastiano Gaffuri. Non a caso Comitato, Comune ed Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Ers) si sono seduti a un tavolo e hanno messo a punto un piano d’azione: lanciare una campagna di sottoscrizioni, che partirà a giorni.

Vita dura per le botteghe di paese

‘Salvate La Dispensa’: il messaggio è forte e chiaro. E le promesse di sostegno raccolte già martedì sera in ‘diretta’ sono state numerose e generose. Il che fa sperare di poter raddrizzare i bilanci e tenere viva la cooperativa. «Il progetto mi piace – ci dice il presidente Piffaretti –; e sono fiducioso. Non solo ci dà una boccata d’ossigeno, ma tutta una bombola. E vedere una tale partecipazione mi ha restituito l’entusiasmo». A La Dispensa sono abituati da tempo a sopravvivere alla concorrenza dei grandi supermercati (e della vicinanza alla frontiera), che ti può mettere anche in ginocchio; ma stavolta si è davvero arrivati a un bivio. Insomma, il rischio di chiudere e depositare i bilanci non è aleatorio. «Dopo 20 anni – Piffaretti, come altri, c’è fin dal primo giorno, ndr –, si può dire che abbiamo sempre vissuto sul filo della lama di un coltello – del resto, la crisi dei commerci è generale –. Non mi stancherò, però, mai di ripetere che devono essere i vallerani per primi a fare la spesa nelle botteghe locali». Anche perché oltre al fare provviste vi è di più. E ora l’occasione per dare una mano da parte della popolazione c’è: vecchi e nuovi soci possono acquistare una o più quote de La Dispensa (a 100 franchi l’una). Dal canto suo, il Comune di Breggia ha preso un impegno (peraltro già prospettato in passato): acquistare un numero di quote pari al valore delle nuove sottoscrizioni. Non sarà da meno l’Ente: se l’obiettivo sarà centrato staccherà un contributo di 20mila franchi a fondo perso, il tutto entro luglio. Il salvagente è lanciato. «Ci è sembrata la modalità più saggia e per vari aspetti – commenta il sindaco Gaffuri –. Certo in tutti vi è la consapevolezza che gli sforzi non si esauriscono qui: il Comitato dovrà valutare altre misure – dopo l’introduzione, già attuata, dell’orario ridotto, ndr – per pareggiare i bilanci. E d’altra parte come ente pubblico riconosciamo che la Società cooperativa fornisce un servizio complementare ai compiti del Comune a livello sociale: rendere vivo il paese». Ecco che vedere un tale slancio in chi ha partecipato all’assemblea rincuora, nonostante l’erosione del capitale sociale e i pochi fondi in cassa: «Non abbiamo liquidità, ma non abbiamo debiti», rivendica con orgoglio Piffaretti. Le premesse per ripartire, comunque, ci sono. «C’è soprattutto l’entusiasmo. E questa operazione darà modo di riprendere fiato; richiamando un po’ tutti alle proprie responsabilità sociali e coinvolgendo gli attori che orbitano attorno a La Dispensa», conferma ancora il sindaco, il quale confida pure nei fornitori e nelle aziende della regione. «Qualcuno si è già detto disponibile. Ma non ci si ferma qui: il Comune entrerà in Comitato con un suo rappresentante – il municipale Angelo Schmid, ndr –, così da essere operativi e prendere quelle decisioni che si impongono per raggiungere il risanamento dei conti». Per cominciare l’unione – di sostenitori, autorità comunale ed Ers – restituisce un obiettivo finanziario base di 60mila franchi. I risultati della campagna, però, potrebbero sorprendere. «Già partito il tam tam, si è fatta avanti persino una signora di Gordevio: l’appello ha già travalicato i confini comunali». Dalla Vallemaggia alla Valle di Muggio, dove questo ‘modello’ potrebbe rivelarsi utile per correre in soccorso di un’altra bottega, quella annessa al Furmighin a Sagno. «Il discorso, in effetti, è aperto».