Unanimità dal legislativo per il credito di 400mila franchi. Soddisfazione dai gruppi per il passo concreto; posa della prima pietra auspicata per il 2021
«Quello di oggi è solo un primo step: toccherà a noi (il Municipio, ndr) essere bravi e spingere affinché la tabella di marcia sia celere e si possa arrivare alla posa della prima pietra nel più breve tempo possibile». La data indicata dal sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni è fine 2020-inizio 2021. Chiasso, insomma, è sempre più una città... alla moda. Il Centro del tessile nel comparto ferroviario ha infatti segnato un ulteriore passo avanti. Riunito ieri sera in seduta, il Consiglio comunale ha stanziato all’unanimità il credito di 400mila franchi quale contributo all’acquisto, da parte del Cantone, di una porzione del sedime. Si tratta di un credito che, per dirla con i commissari della Gestione, “in un momento di difficoltà finanziarie rappresenta un segno tangibile nei confronti del Consiglio di Stato della volontà del Comune di agevolare l’insediamento del Centro professionale tecnico del settore tessile su suolo chiassese”. Il voto, ha ricordato Denise Maranesi (Us-I Verdi) «arriva dopo un iter di 8 anni e un lungo tira e molla tra Cantone e Ffs che ha fatto dubitare sul raggiungimento di un accordo». Il Plr, con Luca Bacciarini, ha sottolineato come «Chiasso ha tutti gli atout per ospitare strutture di importanza cantonale». Gianandrea Mazzoleni (Lega-Udc) ha evidenziato che «Chiasso non può più aspettare un investimento che attende da troppo tempo». Soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Mapelli (Ppd). Sarà invece un concorso di progetto a scegliere la nuova sede dell’Ufficio tecnico. Il legislativo ha infatti concesso all’unanimità il credito di 200mila franchi per indire il concorso.
La seduta si è aperta con toni polemici. Facendo notare che «anche stasera» Patrizia Pintus (Us-I Verdi) non ha partecipato alla seduta, Gianandrea Mazzoleni (Lega-Udc), Loc alla mano, ha ricordato che «la presenza alle sedute è obbligatoria» e che le assenze non giustificate «vanno segnalate all’autorità di vigilanza». Alla richiesta specifica, il presidente Claudio Alfieri (Ppd) ha risposto «di non avere pensato alla segnalazione, ma che la richiesta verrà valutata».
Il Municipio di Chiasso ha rinviato alla prossima seduta la risposta all’interpellanza di Marco Ferrazzini (Us-I Verdi) che chiedeva di togliere la carica di vicesindaco alla municipale leghista Roberta Pantani dopo le ormai note esternazioni in merito ai chierichetti di origine eritrea (cfr. ‘laRegione’ di sabato). «Ci sono momenti di opportunità che impongono un ragionamento diverso. Questa – ha fatto notare Ferrazzini – sarebbe stata l’occasione perché potrebbe sembrare che il Municipio stia sfuggendo a una presa di responsabilità». Osservazione che non è piaciuta al sindaco Bruno Arrigoni, che ha ribattuto che «non stiamo scappando: abbiamo ricevuto l’atto venerdì e non abbiamo nemmeno avuto modo di discuterne in Municipio». Oltre alla speranza di ricevere la risposta nel corso della prossima seduta, Ferrazzini ha auspicato che la stessa «arrivi con l’esecutivo che ha già fatto qualcosa, vale a dire l’avere tolto il vicesindacato a Pantani» per le espressioni utilizzate.