Mendrisiotto

Il primo cedimento di Egli

È ripreso il processo per l'assassinio di Stabio. L'imputato ha avuto un momento di commozione quando ha nominato la figlia, ma continua a negare l'intenzione di uccidere

16 maggio 2018
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Ha nominato la figlia e ha avuto un cedimento emotivo, il primo. Qualche lacrima ha rigato il volto di Michele Egli, ricomparso questa mattina davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio per rispondere dell’assassinio della cognata Nadia Arcudi.
Il giudice della Corte delle Assise criminali di Mendrisio Amos Pagnamenta ha nuovamente incalzato l’imputato sulle versioni fornite in merito all’uccisione della cognata. Davanti alla procuratrice pubblica Pamela Pedretti, l’imputato ha fornito una descrizione di quanto accaduto ma ancora ieri in aula ha sostenuto di non aver voluto uccidere la cognata. “Non mi rendevo conto di quello che stavo facendo”.

La prima parte della mattinata è stata dedicata ai reati finanziari: appropriazione indebita, falsità in documenti e truffa (tutti ripetuti). Egli ha sottratto dalla cassa della Supsi, da lui gestita, 269'787 franchi (cifra indicata nell’atto d’accusa). “Prendevo i soldi dalla cassa quando non ero visto, e a volte anche quando lo ero, perché si fidavano di me. Visto che per la maggior parte degli anni ho gestito io la cassa, ero io a dover controllare gli ammanchi e potevo facilmente prendere i soldi senza che nessuno si accorgesse degli ammanchi”.

La corte ha imputato a Michele Egli altri due reati. Il primo è quello di furto, ammesso, per aver sottratto dal portafoglio di Nadia Arcudi una ventina di franchi. Soldi prelevati dopo aver spostato il corpo di Nadia dalla camera da letto al baule della macchina. “Volevo prendere qualcosina, non avrei preso grosse cifre”. Il secondo è relativo al possesso di microcamere trovate nel suo bagno. Dispositivi mimetizzati in ganci appendiabiti. “Le ho comprate per curiosità. Volevo riprendermi mentre facevo la doccia”. Egli ha negato di averle installate perché la cognata a volte si faceva la doccia nella sua abitazione.

Nel pomeriggio verrà ascoltato il perito Carlo Calanchini. Pagnamenta ha anticipato che dalla stessa emerge una scemata imputabilità di grado lieve sia per i reati finanziari che per il fatto di sangue (anche se quest'ultima leggermente più alta).