Davanti alle resistenze delle città polo al progetto di riforma, il capo del Di Gobbi rilancia e invita Chiasso e Mendrisio a 'lavorare assieme'
Da sabato ci sono 41 uomini (e donne) in divisa in più a vegliare sulla sicurezza dei cittadini ticinesi. Freschi di diploma e a tutti gli effetti agenti, in 16 casi andranno a dar man forte alle Polizie comunali: 3 a Mendrisio, 2 a Chiasso e uno a Stabio. Di sicuro un rinforzo atteso. Anche se, oggi, sono altri i numeri che affliggono le autorità locali, in particolare delle due città polo. Create da un paio di anni due Regioni – la I nel comprensorio chiassese, la II in quello mendrisiense –, nel Mendrisiotto non ci si sente pronti a riorganizzare, di nuovo, l’assetto dei Corpi e del territorio, dando vita a una sola Regione, quindi a un solo polo di riferimento. Non a caso in questo ultimo anno i capidicastero Sicurezza pubblica di Chiasso (Sonia Colombo-Regazzoni) e Mendrisio (Samuel Maffi) non l’hanno mandato a dire al Dipartimento delle istituzioni (Di), deciso a condurre in porto la riforma. La strada, insomma, sembra ormai tracciata. E il 27 marzo il ministro Norman Gobbi tirerà le prime somme nel corso di una riunione straordinaria della Conferenza consultiva sulla sicurezza. Al momento si conferma solo la data dell’incontro (al termine del quale seguirà una nota ufficiale): di più non si intende dire per ora. E ciò nonostante le ‘fughe di notizie’ (in primis su Liberatv.ch) che ventilano l’ipotesi di un aumento da 6 a 21 (o forse 25) del numero minimo di agenti in forze alle Comunali. Anticipazioni che hanno fatto storcere qualche naso (incluso quello del direttore del Di): «Non ne sono felice», ammette a ‘laRegione’. Le indiscrezioni sono giuste? «Questo non posso confermarlo finché non faremo una comunicazione ufficiale».
Sta di fatto che la creazione delle Regioni di Polizia – due nel Mendrisiotto, con il Corpo strutturato di Stabio, che collabora con il capoluogo – rappresenta, nei piani d’azione, la tappa intermedia del processo di riorganizzazione. «È l’evoluzione – ci risponde Gobbi –. Trent’anni fa l’uscere comunale andava più che bene per il bisogno che c’era allora nei Comuni. La tappa 2010 ha portato all’obbligo per tutti di avere una Polizia comunale. E la tendenza è quella di garantire un’operatività sempre maggiore, senza perdere di vista la prossimità, che è uno dei compiti delle Polizie comunali. Sappiamo, per esperienza – ribadisce il direttore del Dipartimento –, che strutture di Polizia piccole hanno qualche problema in più. Ma di questo vorremmo discutere con i capidicastero polo. D’altra parte, il Gruppo di lavoro Polizia ticinese è comunque un gremio misto – aperto a dei rappresentanti comunali, ndr – e ha analizzato le cose pure dalla prospettiva comunale».
Nel distretto, però, ci sono delle resistenze verso un progetto che, a livello cantonale, immagina di portare da 8 a 5 le Regioni di riferimento. «Lo sappiamo. Di recente – fa sapere Gobbi – ho incontrato il sindaco, la capodicastero e un altro municipale di Chiasso, che hanno palesato tutte le loro perplessità. Ho detto loro, rassicurandoli, che l’iter è ancora lungo e in ogni caso occorre una modifica di legge in tal senso. Di conseguenza sarà il Gran Consiglio a doverla sancire. Se questo è il loro obiettivo – ovvero evitare di avere una Regione sola, che non significa peraltro avere un solo Corpo di polizia nel Mendrisiotto –, li ho invitati, però, a cominciare a collaborare tra loro, dimostrandomi di essere in grado di farlo anche con due Regioni». Insomma, le autorità chiassesi sono esortate a mettere da subito le basi dell’intesa. Se il timore è la tempistica, non è per domani? «Tutt’altro che per domani». Quindi ci sarebbe il tempo per cambiare attitudine. «Esatto. E per dimostrare, ripeto, che sono capaci di lavorare assieme». Chiasso, però, non l’ha presa bene. «Hanno fatto capire che per la cittadina è una questione prettamente di immagine – ci dice Gobbi –. Dal canto mio ho osservato che, dal punto di vista operativo, ha senso avere in talune fasce dell’anno e del giorno una sola pattuglia della Comunale nel Mendrisiotto. Ma ogni tanto bisogna averne due e in grado di sovrapporsi nei compiti sui vari comprensori. Così si ottimizzano le risorse». A incidere è forse il trasferimento del baricentro della Gendarmeria a Mendrisio? «La presenza di Polizia a Chiasso rimarrà forte, abbiamo un focus che è quello della frontiera. Eppoi sono 5 minuti d’auto. Il Cantone non smobi