Visita del collaboratore dell'Ufficio federale della cultura nel giorno della distribuzione dei ruoli ai figuranti della sfilata del Giovedì santo
Domenica mattina ai bambini riuniti al Vecchio ginnasio di Mendrisio premeva, innanzitutto, assicurarsi un posto (oltre a tunica e sandali) alla prossima processione del Giovedì santo. La sala come sempre, era gremita, la fila impaziente, la confusione gioiosa. Distribuiti i ruoli (Cristo incluso) per la più storica delle due rappresentazioni che precedono la Pasqua, il 29 e 30 marzo, a questo punto per la Città e le sue tradizioni (che rimandano al 1600) c’è ben altro in vista. Si avvicina, infatti, la consegna ufficiale della candidatura delle Processioni storiche quale bene da iscrivere nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. A testimoniarlo c'era, del resto, la presenza a Mendrisio di Julien Vuilleumier, collaboratore scientifico dell’Ufficio federale della cultura della Confederazione, accompagnato per l’occasione dalla direttrice dell’Organizzazione turistica regionale (Otr) del Mendrisiotto e Basso Ceresio Nadia Lupi. Per lui, Vuilleumier, al Vecchio ginnasio è stata una immersione totale nei preparativi del Giovedì santo. Ci teneva, ad esserci, ci fa sapere Nadia Lupi, che sta seguendo la candidatura per il Comune e la Fondazione Processioni storiche. «È importante che la popolazione capisca che il futuro di queste tradizioni è anche nelle sue mani oltre che in quelle delle istituzioni», ribadisce la direttrice dell'Otr.
Quella di promuovere le Processioni della Settimana santa è stata una decisione di Berna, che nell’ottobre del 2014 le ha iscritte, con altre sette tradizioni viventi, nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale in Svizzera. Questo dopo aver interpellato degli esperti. Un’opportunità che, è il caso di dirlo, accende i riflettori su una peculiarità delle rappresentazioni, i Trasparenti, i grandi quadri luminosi che impreziosiscono le vie del Borgo e il percorso delle Processioni. “Nel loro insieme – scriveva nel suo documento l’Ufficio federale della cultura – queste particolari tele costituiscono un patrimonio di grande interesse storico-teologico”. Adesso si è giunti quasi al dunque. «Il dossier è alle sue fasi finali – ci conferma ancora Nadia Lupi –. Il grande lavoro messo in campo è quasi ultimato». Dopo l'iscrizione della Festa dei vignaioli e del Carnevale di Basilea, alla lente dei consulenti Unesco in questo momento c'è la Gestione del rischio di valanghe, poi il quarto incarto sarà quello delle Processioni mendrisiensi. Un incarto nel quale sono custoditi il formulario descrittivo, un filmato di dieci minuti – proiettato domenica – , dieci immagini e una serie di lettere di sostegno. «In tutto – ci dice la direttrice – sono una sessantina. Si annoverano quella del Cantone, delle città ticinesi, del Comune di Mendrisio, della Fondazione ma anche di tanti privati cittadini che hanno voluto esprimere il loro supporto personale». È questo il risultato di due anni di lavoro.