Compariranno questa mattina, giovedì, davanti alla Corte della Pretura penale di Bellinzona, presieduta dal giudice Siro Quadri, i quattro psichiatri dipendenti dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) chiamati a rispondere, in concorso, di omicidio colposo. L'accusa rimanda alla morte di un giovane sui 25 anni, figlio adottivo, di origine brasiliana, ricoverato nel maggio del 2014 a seguito di una patologia psichiatrica grave. I medici approdano in aula dopo aver impugnato il decreto d’accusa firmato dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas. Da un lato il pp contesta ai quattro specialisti di aver somministrato al paziente un certo quantitativo di farmaci, che non sarebbe quindi stato metabolizzato correttamente dal degente, portando a un accumulo di principio attivo nel sangue, poi rivelatosi fatale. In altre parole, si tratterebbe di un caso di terapia eccessiva. Dall’altro, invece, gli psichiatri, difesi dagli avvocati Luca Marcellini, Roberto Macconi, Luigi Mattei e Goran Mazzucchelli, respingono l’addebito, ribadendo di aver agito secondo le regole della prassi medica in circostanze del genere. Ad oggi non si è ritenuto di sospendere gli psichiatri. Si attende l’esito del procedimento penale.