"Il Consiglio di Stato è venuto meno al suo dovere di difesa e protezione della popolazione del Mendrisiotto già molto provata dalle condizioni di inquinamento". A sostenerlo è il deputato Mps in Gran Consiglio Matteo Pronzini che interroga il governo sul via libera dato – a maggioranza dell'esecutivo – alla tappa del rally del Ticino il prossimo 23 giugno. Un nullaosta ha di fatto sconfessato il parere negativo della Sezione protezione aria, acqua e suolo e che permette lo svolgimento della corsa in un periodo in cui – stando al piano di risanamento dell'aria – sarebbe vietato svolgere qualsiasi attività motoristica.
Divieto voluto perché – si legge nel piano di risanamento – "le manifestazioni motoristiche, oltre a non veicolare un messaggio positivo in ottica ambientale, possono attirare un cospicuo pubblico e quindi ulteriore traffico motorizzato individuale".
Per questo il deputato Mps domanda al governo "quali sono le argomentazioni oggettive e di salute pubblica che vi hanno permesso di sconfessare il preavviso negativo della Sezione protezione aria, acqua e suolo del Dt?". E poi: "Su che basi legali avete dato via libera a questa manifestazione quando il Piano di risanamento dell’aria prevede espressamente un divieto per il periodo dal 15 giugno al 31 agosto?". E ancora: "Avete quantificato il numero di pubblico e dunque di traffico motorizzato individuale ulteriore che questa manifestazione creerà? Che incidenza avrà sull’inquinamento atmosferico e fonico nel Mendrisiotto? Solo dall’inizio dell’anno si sono contate 3 vittime durante due diversi rally in Europa. Che garanzie di sicurezza avete chiesto agli organizzatori?".