In risposta a una seconda interrogazione di Angelo Petralli (il Centro), l’Esecutivo precisa che c’è una mancanza di personale formato
“Una temporanea carenza di personale ai Punto Città ha necessitato una parziale riorganizzazione lavorativa”. In risposta a un’interrogazione di Angelo Petralli (il Centro), l’Esecutivo ribadisce così i motivi che sono alla base della decisione entrata in vigore il primo gennaio 2025. Alla base di questa mancanza di personale ci sarebbe anche una questione di lavoratori non istruiti per svolgere i compiti richiesti in questi sportelli: “Partendo dal presupposto che tutti i collaboratori attualmente occupati presso i Punto Città sono appositamente formati, di conseguenza l’impiego di personale non formato proveniente da altri Servizi amministrativi non avrebbe permesso di comunque garantire un accurato servizio al cittadino, in maniera uniforme, in tutti i Punto Città”.
In merito alla possibile riapertura il Municipio “conferma nuovamente che il tema è oggetto di una attenta valutazione, anche e soprattutto sulla base dei dati riguardanti l'affluenza che indicano un utilizzo limitato del servizio”. La decisione definitiva è prevista “verosimilmente entro l’inizio della prossima estate”.
Nella risposta emergono anche i dati dei tre Punto Città del periodo tra il 2019 e il 2024: per quanto riguarda i servizi allo sportello in Centro si sono registrate 97’900 operazioni, 26’900 in quello di Pregassona e 12mila a Pambio-Noranco. Le attività legate al controllo abitanti sono state 34’900 e rispettivamente 6’700 e 3’500”.