Luganese

Sgombero ex Macello, Consiglio di Stato al corrente o no?

Lo chiede con un’interpellanza l’Mps, confrontando una vecchia risposta a un’interrogazione del 2021 con le ultime novità emerse sul ruolo di Norman Gobbi

Le macerie dopo la controversa demolizione
(Ti-Press)
27 gennaio 2025
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Ex Macello, la presunte contraddizioni del governo al centro dell’ultima interpellanza dell’Mps sul tema. Le recenti novità sui contenuti desecretati della Polizia cantonale, e le relative precisazioni di quest’ultima, hanno smosso le acque politiche. A cominciare dal Movimento per il socialismo. In un atto parlamentare Giuseppe Sergi e il cofirmatario Matteo Pronzini pongono l’accento sul coinvolgimento delle autorità cantonali nelle decisioni. Da quanto emerso pubblicamente negli ultimi giorni, il consigliere di Stato Norman Gobbi è stato infatti interpellato quantomeno sulla questione dello sgombero e ne era concorde.

Lo sgombero, ricordiamo, è arrivato al termine di una procedura di disdetta regolare, a differenza invece della demolizione. Tuttavia, non era stato annunciato per quel giorno e anzi è stato detto che sia lo sgombero sia il controverso abbattimento sarebbero stati attuati sull’urgenza del momento. Una tesi che vacilla un po’ a causa di alcuni elementi emersi a posteriori, come la preparazione da mesi dello scenario non solo dello sgombero, ma anche della demolizione stessa. E anche sul coinvolgimento delle autorità cantonali, s’interroga l’Mps, c’è qualcosa che non quadra. Pur non avendo quasi mai risposto a interrogazioni e interpellanze a causa del procedimento penale tuttora in corso, il movimento riesuma un’occasione durante la quale il Consiglio di Stato (CdS) ha detto di più.

Rispondendo a un atto parlamentare del giugno 2021, il CdS diceva: “Rilevato poi come lo stabile oggetto dello sgombero è di proprietà della Città di Lugano, non vi è chi non veda che, ovviamente, la decisione di intervento spettava unicamente all’esecutivo comunale. Il CdS non è stato di conseguenza informato o coinvolto in una decisione che non era di sua competenza”. Una risposta non in linea con quanto emerge dagli atti, ovvero che Gobbi e l’ex sindaco Marco Borradori siano state le due autorità politiche ad aver dato il via libero all’operazione di sgombero. È pur vero che la risposta di oltre tre anni fa faceva riferimento al governo nella sua interezza, mentre negli incarti si parla del direttore del Dipartimento delle istituzioni e basta.

“Quella affermazione appare chiaramente falsa – sostiene in ogni caso l’Mps – e in totale contraddizione con le annotazioni contenute nel giornale d’impiego della Polizia cantonale”. Alla luce di queste considerazioni, tre domande al CdS chiedendo sostanzialmente di chiarire meglio il proprio coinvolgimento nei fatti.