Intervento provvisorio per salvare la stagione 2025, ma è in programma un rifacimento radicale
È un intervento che, come si dice nello sport, potrebbe salvare la stagione quello effettuato nelle scorse settimane al Lido Valgersa di Savosa-Massagno. Le vasche presentano un importante degrado al loro rivestimento, che dopo anni di uso ha iniziato a staccarsi. La situazione era tale da mettere in dubbio la riapertura del centro balneare a primavera 2025. Queste almeno le preoccupazioni che il Municipio di Massagno ha manifestato nel recente documento del preventivo. Tuttavia, svuotate le vasche e applicata una resina sulle parti più logore, la prossima stagione sembra salva in extremis. Ma è un rimedio a breve termine. Ora va messo in cantiere un rifacimento più profondo di tutta la struttura acquatica. Un’altra grossa opera dopo i lavori che, pochi metri a valle, stanno partendo nei campi sportivi dello stesso centro Valgersa. A preventivo, per la piscina, Massagno ipotizza una spesa di un milione e mezzo, una stima di massima va precisato, che con... l’altra metà del centro, vale a dire il comproprietario Comune di Savosa, significherebbe un investimento complessivo di altri 3 milioni. Aggiungendo l’importo simile (2,6 milioni) che sta per essere speso nella zona del calcio e dell’atletica, sarebbero circa sei i milioni destinati a questo complesso: una somma non indifferente.
Facciamo il punto della situazione con Rosario Talarico, municipale di Massagno competente per il Centro Valgersa, partendo proprio dal ‘cerotto’, vale a dire l’applicazione di resina che salva la stagione 2025. «C’è una garanzia, di un anno circa, sulla tenuta di questo rivestimento nella vasca. È chiaro che sono riparazioni fatte tenendo d’occhio i costi, nell’ottica di un intervento radicale da mettere in cantiere fra un anno» ci risponde.
Veniamo allora al programma. «Per quanto riguarda il comparto stadio/atletica, il credito è già stato votato dai due Comuni e i lavori cominceranno verso la fine di novembre. Si tratta di una manutenzione straordinaria importante, col rinnovamento del campo di calcio, delle piste di atletica e dell’illuminazione. Invece, come detto, per il 2025 stiamo approfondendo con dei progettisti l’intervento nel comparto delle piscine, cioè dello spazio balneare. La Commissione intercomunale Valgersa aveva anche valutato la possibilità di tenere chiuso il Lido l’anno prossimo, poi abbiamo convenuto sul fatto di mantenere questa importante offerta, e ora ci sentiamo di poter dire che nel 2025 saremo in grado di aprire. Nel frattempo si tratterà di votare un credito di progettazione e uno di costruzione. Salvo imprevisti, per la stagione 2026 saremo in grado di avere le vasche e l’area circostante rinnovate, ripensando anche la loro disposizione. Le prime proposte progettuali, ancora comunque in fase di definizione, prevedono che le piscine vengano allineate meglio, di togliere la vasca dei bambini per sostituirla con una struttura più moderna. In generale si vorrebbe anche un rinnovamento della proposta balneare, a favore dei bagnanti di tutte le età. Va inoltre sostituita la caldaia: la scorsa stagione si è fatto riferimento a un vettore provvisorio; una scelta obbligata, sicuramente non ideale. C’è infine l’idea di intervenire anche sull’edifico che accoglie uffici, spogliatoi e ristorazione, ma probabilmente un anno più tardi. Le strutture sono vecchie e quindi andranno risanate e adeguate alle esigenze più moderne. Ma su questa seconda tappa dobbiamo ancora chinarci con maggior attenzione».
Naturalmente in collina sperano che il programma di rifacimento funzioni come previsto. D’altra parte la piscina è molto gettonata. «Già nel 2023 il Valgersa era andato molto bene, e nel 2024 abbiamo avuto un record di entrate, oltre 44mila ingressi durante la stagione, nonostante un mese di giugno che dal punto di vista della meteorologia non è stato positivo. Questo vuol dire che è una struttura importante, considerata la densa edificazione che assedia il centro sportivo tutto intorno e il clima sempre più caldo» ci dice ancora Rosario Talarico.
Va ricordato che la prossima estate il lido di Carona non riaprirà i battenti: così ha deciso il Municipio di Lugano adducendo come motivi il costo previsto per la sua ristrutturazione e l’affluenza non soddisfacente, circa 24mila ingressi. Una mossa che ha acceso le polemiche. Sempre a titolo di paragone, nell’estate ’24 il grande Lido di Lugano-Cassarate ha toccato le 167mila presenze, mentre San Domenico e Riva Caccia hanno totalizzato rispettivamente 9 e 10mila ingressi. Mentre il Centro balneare di Capriasca un paio d’anni fa aveva toccato le 60mila entrate.