Ceduto dall’Organo Straordinario di Liquidazione uno dei gioielli di famiglia che ospitò il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia
Via libera alla vendita di Villa Mimosa, uno dei gioielli di famiglia che il Comune di Campione d’Italia stava cercando di vendere da una mezza dozzina d’anni. Non essendoci state offerte al rialzo (il tempo è scaduto alla mezzanotte di martedì 29 ottobre), la dimora che in riva al Ceresio è stata la sede del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, dall’Organo Straordinario di Liquidazione (Osl) è stata ceduta al prezzo di 2 milioni e 5mila franchi (2 milioni e 200mila euro al cambio attuale).
Villa Mimosa era stata messa all’asta una prima volta per oltre sei milioni di franchi. Dal 2022 al 2023 ci sono state due aste, una licitazione e una trattativa, con il prezzo a scalare. A breve lo stesso Osl, al quale il comune ha assegnato i gioielli di famiglia, metterà all'asta i nuovi beni che il Comune ha deciso di alienare: sono la Casaccia (stazione di partenza dell’ex funivia) al prezzo di 2,5 milioni di franchi; ex fornace “Sass Margon” per 530mila franchi; ex fornace “Rosa Fresca” a 300mila franchi e cinque appartamenti, attualmente non occupati, con quotazioni che vanno da 115mila a 200mila franchi. Il costo a base d’asta è stato fissato dal Comune. Le offerte dovrebbe essere al rialzo. Invece, sono attese entro fine anno le decisioni relative alla vendita dell’ex masseria di Sant'Evasio ad Arogno, che Campione d'Italia possiede a seguito di un lascito.