Secondo i Verdi del Luganese, il documento non tiene conto del riscaldamento climatico e non priorizza le piste ciclabili
Nel contesto e nell’epoca in cui viviamo “la promozione della mobilità lenta e sostenibile deve essere la priorità”. Così scrivono i Verdi del Luganese in un documento che contiene osservazioni e proposte, prendendo posizione sul Programma di agglomerato di quinta generazione (Pal5). In estrema sintesi, per gli scriventi, la lunga lista di misure previste dal Pal5 non tiene sufficientemente conto delle problematiche relative al riscaldamento climatico e non priorizza le piste ciclabili.
L’attenzione dei Verdi si concentra principalmente proprio su questi aspetti. L’integrazione di tale mobilità con altri tipi di mobilità, scrivono, “è un punto centrale”. Peraltro, questo viene rilevato anche nel Pal5: La strategia Bici Ticino 2045 mira a garantire collegamenti ciclabili con le polarità urbane e con i principali hub del trasporto pubblico. Ora, rimarcano i Verdi, “si può facilmente immaginare che la stazione di Lugano sia il principale hub del trasporto pubblico del Luganese. Come mai quindi non si potrà raggiungerlo con la bici salendo dalla parte bassa della città, con una corsia dedicata alle due ruote che attraversi la futura galleria Genzana? Riteniamo grave che non si vada a completare questo tassello mancante, l’ennesima occasione persa che non favorisce in alcun modo lo sviluppo della mobilità lenta”.
Non manca la proposta alternativa. “Benché consapevoli della posizione geografica sfavorevole, riteniamo – si legge nel documento – che con l’incremento delle e-bike, la realizzazione di un vero parcheggio per biciclette coperto sia un’assoluta necessità”. Ma non solo. Anche la realizzazione di “passaggi, passerelle, corsie dedicate e l’abbattimento di numerosissimi ostacoli (facilmente risolvibili) dovrebbero essere integrati con priorità A nel Pal5”.
Per i Verdi, “la continuità della rete ciclabile in città deve essere prioritaria: a oggi diversi spezzoni di piste ciclabili sono scollegati tra di loro, rendendo poco sicuro il transito delle biciclette. E, aggiungono, “diverse piste ciclabili (provvisorie o meno) sono state sacrificate a vantaggio di posteggi”.
“Sarebbe inoltre opportuno – si legge ancora nel documento – rivedere il modo in cui vengono sottoposte le misure alla Confederazione. Il lungo elenco di Pal5 ha costi elevatissimi e non presenta una chiarezza nelle scelte prioritarie. Ci si chiede se per realizzarlo non è stato previsto il coinvolgimento delle associazioni e degli attori attivi sul territorio, che avrebbero permesso una migliore calibrazione degli obiettivi. Come è purtroppo consuetudine – affermano – si progetta moltissimo, si concretizza poco. Che senso ha progettare e inserire in questo elenco delle misure con priorità C quando si sa che non vedranno mai la luce?”.
All’attenzione dei Verdi del Luganese non sfuggono le misure che prevedono l’introduzione di zone 20/30 km/h e una pista ciclabile bidirezionale tra Paradiso e il centro città. “L’introduzione di zone 30 e 20 sarebbe da attuare per tutte le strade di quartiere”. In conclusione si legge: “È più che mai necessario procedere a rapidi adattamenti del nostro tessuto urbano e naturale per far fronte al cambiamento, ad esempio la deimpermeabilizzazione delle superfici deve diventare la prassi per ogni intervento sul suolo così come l’alberazione di marciapiedi e viali”.