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‘Il più bel luogo del Ticino’ dopo sei anni riapre le porte

Al Santuario della Madonna d’Ongero di Carona, sono terminati i lavori di restauro. Nel fine settimana si festeggia un importante giubileo

La veduta dall’alto
(Luciano Bignotti)
4 settembre 2024
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Ci sono voluti due anni di lavori intensi e 1,5 milioni di franchi per restaurare “il più bel luogo del Ticino”. Un’affermazione attribuita ad Hermann Hesse, che può rendere l’idea di quanto sia importante il Santuario della Madonna d’Ongero per gli abitanti di Carona e delle zone limitrofe. E proprio questo fine settimana, tutte le persone – anche chi ha problemi di deambulazione – potranno raggiungere la chiesa rimasta chiusa per sei anni, per celebrare il 400esimo anniversario dell’edificio.

‘Esempio importante dell’arte barocca’

L’importanza di questo luogo, non è solo spirituale, ma anche storica. A cominciare dalla tradizione orale, tramandata nei secoli, della bambina sordomuta che venne miracolosamente guarita a inizio ’600 a pochi passi dalla chiesa. Il Santuario, come ha spiegato durante la presentazione del termine dei lavori Helena Bernal dell’Ufficio beni culturali del Cantone, «è un luogo rappresentativo per il barocco ticinese. È molto importante perché è stato realizzato in un lasso di tempo piuttosto breve e quindi ha un’unitarietà nello stile. Questo lo si può notare soprattutto negli stucchi di Alessandro Casella (1596-1657)». Da quanto emerso durante i lavori, all’artista originario della zona sono state attribuite le due statue dei ‘Dottori della Chiesa’ nel presbiterio, la decorazione dell’altare maggiore, i quattro angeli posti accanto ai pilastri all’incrocio fra la navata e il transetto e le figure dei Santi Giorgio e Andrea sulla controfacciata. All’interno si possono trovare anche i rinnovati dipinti settecenteschi di Giuseppe Antonio Petrini (1677-1759): la ‘Disputa di Gesù con i Dottori’ e la ‘Presentazione al tempio’, posti uno di fronte all’altro nelle arcate della navata.

La valorizzazione del Santuario

Come ci ha spiegato il restauratore Rudy Sironi, in questa fase dei lavori si è puntato a valorizzare «l’apparato pittorico e plastico presente nel Santuario. Sui dipinti figurativi è stato realizzato un delicato intervento di conservazione e restauro con la pulitura dello sporco superficiale, il consolidamento delle policromie e degli intonaci di supporto. Le parti inferiori dei dipinti nella navata compromesse dall’umidità, sono state risarcite con malte di colore neutro per evitare ricostruzioni arbitrarie». Sugli stucchi costruiti tra il 17esimo e il 19esimo secolo, continua Sironi, «è stata realizzata una pulitura delle superfici, il consolidamento delle parti rovinate e prive di coesione e un ritocco integrativo finale delle stuccature e delle macchie con calce e pigmenti minerali».

Accessibile a tutti

In fondo alla breve passeggiata nel bosco di faggi e castagni, che dalla piscina di Carona porta al Santuario dedicato a Santa Maria di Loreto, si passa anche accanto alle 14 edicole della Via Crucis. Queste sono state parzialmente ristrutturate, mentre la pavimentazione ha un nuovo aspetto: da ora è anche adatta per chi ha problemi di deambulazione. «Abbiamo modificato i nastri lapidei di pietra della lieve salita – continua Sironi –, portandoli da 45 a 80 centimetri di larghezza» in questo modo tutti potranno raggiungere la meta del pellegrinaggio. I lavori a favore dei disabili hanno portato anche alla realizzazione di un bagno adatto a loro e al rifacimento della pavimentazione attorno alla chiesa.

Tra le novità c’è anche l’eremo completamente rinnovato e nel quale hanno preso posto un piccolo soggiorno, una cucina, due bagni e dieci posti letto suddivisi in due stanze. I pellegrini che arriveranno qui per ritirarsi spiritualmente, dunque, non dovranno più adagiarsi sul suolo con i sacchi a pelo, ma potranno comodamente alloggiare al piano superiore dell’eremo.

I lavori, però, non sono ancora terminati. Dopo la prima fase di interventi avvenuta nel 2016 e questa seconda fase tra il 2021 e oggi, è in previsione una terza fase che il consiglio parrocchiale intende già iniziare dal 2025. Il costo approssimato è di 400mila franchi e si prevede anche di consolidare le basi delle edicole e ristrutturare i lampadari.

La domenica di festa

Come tradizione vuole, la seconda domenica di settembre si festeggia la Madonna d’Ongero. E quest’anno a celebrare la messa delle 10.30 ci sarà l’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, il vescovo Alain de Raemy. La festa proseguirà a partire dalle 11.45 con un aperitivo e buvette e dalle 12.15 sarà offerto un piatto caldo di polenta e spezzatino affiancati da formaggella e salametti. Alle 15 sarà il turno della processione. La Madonna verrà portata dal Santuario fino a una cappelletta distante circa 300 metri, che, secondo una leggenda, era il luogo nel quale all’epoca si prevedeva la costruzione della chiesa. Come ci racconta Cornelia Deubner-Marty, presidentessa del Consiglio parrocchiale di Carona, «a pochi anni dall’inizio della costruzione ci fu la peste. Gli abitanti di Gentilino invocarono la Madonna e si recarono in questo luogo per richiedere la sua protezione. E proprio da allora esiste questo pellegrinaggio». Le celebrazioni del 400esimo anniversario dalla posa della prima pietra termineranno lunedì 9 settembre alle 18 con la ‘Santa Messa dei benefattori al Santuario’.