laR+ Luganese

Lugano, anche i Pompieri alle prese con il cambiamento climatico

Nuovo record di interventi, in particolare a causa degli eventi meteo eccezionali. Intanto il Corpo aprirà dal 1° gennaio 2025 un distaccamento a Melide.

In sintesi:
  • Nel 2023 1’598 interventi, superato nuovamente il tetto massimo. Il comandante: ‘Si sta riflettendo su una formazione specifica e, forse, nuovo materiale per far fronte a questi fenomeni’
  • Nuova sede a Melide per fronteggiare il problema del traffico
Intanto proseguono i lavori alla caserma
(Ti-Press)
31 luglio 2024
|

Dopo Lugano-Cornaredo e Agno, Melide. Il raggio d’azione dei Pompieri di Lugano si rafforza grazie alla creazione di un distaccamento che dal 1° gennaio prossimo sarà stanziato nella sede del centro d’intervento delle Ferrovie federali svizzere (Ffs). Una novità parzialmente anticipataci l’anno scorso dal comandante del Corpo civici pompieri di Lugano Federico Sala, e che trova ora conferma nel rapporto d’attività per il 2023 diffuso negli scorsi giorni.

A Melide per fronteggiare il traffico

«Si tratta di una buona possibilità per essere sempre più presenti sul territorio di nostra competenza – precisa Sala –. Con l’anno nuovo infatti avremo la caserma centrale a nord della città, il distaccamento ad Agno che si trova a ovest e questo nuovo a Melide a sud». Perché si è deciso di aprirlo? «Per rispondere alla problematica della viabilità, che vediamo quotidianamente peggiorare e che ci pone in difficoltà per il raggiungimento degli obiettivi posti dall’Associazione svizzera dei pompieri professionisti (della quale il Corpo è socio dal 2005, ndr). La nuova base potrà servire bene Paradiso, la Forca di San Martino, il Pian Scairolo, l’autostrada in zona Lugano Sud. Tutti questi luoghi importanti potranno essere raggiunti in caso di bisogno in minor tempo». Quanti saranno i militi a Melide? «Tre, come ad Agno. Poi si amplierà, in concomitanza con la fase 3 di professionalizzazione (che permetterà di accrescere l’organico in dieci anni di venti nuove unità, ndr), che sta già iniziando: alla fine di quest’anno dovrebbe uscire un concorso per l’assunzione di ulteriori cinque militi».

‘Crescerà la sinergia con le Ffs’

Il nuovo distaccamento, aggiunge la capodicastero Sicurezza e spazi urbani di Lugano Karin Valenzano Rossi, permetterà anche una miglior collaborazione con le Ffs. «La nuova sede permetterà una miglior sinergia con le Ffs, con le quali già oggi si collabora per gli interventi nella galleria di base del Ceneri di AlpTransit. Ma il motivo principale è la volontà di essere più tempestivi in tutto il comprensorio soprattutto durante gli orari di punta». La municipale sottolinea inoltre «il grosso impegno dei militi: gli interventi sono in costante aumento, ma il personale è stato stabile in questi anni e quindi c’è un grande carico di lavoro per professionisti e volontari, che sono la colonna portante del Corpo». Un impegno che crescerà anche con la realizzazione di grosse opere, quali il Polo sportivo e degli eventi e la Rete tram-treno del Luganese, «che evidentemente richiederanno dei presidi», e che giustificano l’aumento graduale dell’organico.

Fenomeni eccezionali? ‘Formazione e, forse, nuovo materiale’

Ma l’impegno maggiorato è già oggi, tanto che lo scorso anno è stato registrato l’ennesimo record nel numero di interventi: 1’598, per un totale di oltre 4’500 prestazioni erogate. Un aumento leggerissimo rispetto all’anno precedente (+2), ma che «fa capire che questi non possono che continuare ad aumentare» osserva Sala. E lo vediamo anche da come sta andando questo 2024. «Esattamente. A causa del cambiamento climatico sempre più spesso si vedono fenomeni eccezionali che portano a interventi particolari. E proprio per questo abbiamo già iniziato delle riflessioni su soluzioni formative specifiche, piuttosto che assieme al Cantone sull’acquisizione di nuovo materiale per far fronte a questi eventi. Mesolcina, Valle Maggia, eventi a catena nel Mendrisiotto... è necessario che i militi siano formati a 360 gradi. Sia chi conduce, sia chi sta sul campo». «C’è oggettivamente un aumento degli interventi dovuto agli eventi meteorologici straordinari. È un dato di fatto» conferma Valenzano Rossi, che aggiunge che per la formazione «stiamo utilizzando da un paio d’anni parte del sedime dell’ex depuratore di Cadro. Non ci sono altri spazi che si possono utilizzare per questi scopi».

Anzianità e promozioni

Tra i punti salienti del 2023, va sicuramente citato inoltre l’avvio dell’Accademia per pompieri professionisti di lingua italiana, «un bel traguardo raggiunto e siamo già partiti con il secondo anno di formazione». E a proposito di traguardi, la retrospettiva è anche tradizionalmente l’occasione per congratularsi con chi presta servizio da diversi anni o chi viene promosso. Nel Corpo da 25 anni sono: Marco Besana, Giovanni Mazzeo e Alberto Bastianelli. In servizio da 20 anni Jgor Vabanesi ed Emil Misslin, mentre da 15 Boris Rickenbach e Mentor Haxhijajj. Hanno terminato durante la propria attività: Ivan Scheidegger, Giambattista Fattuzzo, Leonardo Prentice, Massimiliano Mariani, Gioele Ferretti, Michael Stöpfer, Stefano Paris, Michele Gatto, Michele Schmid e Roberto Cortese. Gli avanzamenti di grado: Claudio Aurino primo tenente, Marco Besana e Giuseppe Candela tenenti, Richard Benaglia appuntato (tutti nella categoria pompieri urbani categoria A); Gianbattista Pron caporale, Danilo Clivio e Santiago Luzan appuntati (pompieri urbani categoria Cm) e infine Giuliano Sassi aiutante (pompieri di montagna).

Leggi anche: