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‘Giovani e salute mentale, un tema d’interesse’

Il Municipio risponde a un’interrogazione di Giovanni Albertini (Ticino&Lavoro) sullo stato psicosociale giovanile e sulle iniziative proposte

Sempre più sotto pressione
(Depositphotos)
12 luglio 2024
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Giovani e salute mentale. È in rapporto a questo tema che il Municipio di Lugano fornisce lumi al consigliere comunale Giovanni Albertini (Ticino&Lavoro). Un argomento sempre più presente all’interno del dibattito pubblico. Secondo l’esecutivo cittadino, attualmente, a livello statistico, “non esistono rilevazioni cantonali o urbane, tuttavia, nel caso in cui la politica cittadina ritenesse il tema d’interesse particolarmente rilevante, si potrebbe valutare la fattibilità di una rilevazione a livello di Città di Lugano”. Il Municipio non manca di precisare che tale lavoro “comporterebbe la creazione di un progetto ad hoc molto articolato e complesso che richiederebbe un investimento proporzionale e adeguato”. Un’apertura c’è, così come alcuni passi concreti.

A monitorare la situazione di malessere e disagio nei giovani è il Servizio di prossimità cittadino. Un monitoraggio che viene rilevato soprattutto dagli accompagnamenti individuali offerti dagli operatori, ma anche dal lavoro di rete con gli altri servizi preposti ai giovani. Da questo accompagnamento emerge in particolare – si legge nella risposta municipale – “la fragilità dei giovani, la loro insicurezza, le pressioni che subiscono dal mondo adulto e le difficoltà legate all’autostima”. Sempre nell’ambito delle Politiche giovanili e dell’infanzia promosse a Lugano, nel 2022, la Divisione socialità aveva elaborato un sondaggio online ‘È il momento di dire la tua’. Dal sondaggio, che aveva l’obiettivo di cogliere lo stato psicosociale dei giovani tra i 14 e i 18 anni, “sono emersi alcuni sunti di riflessione importanti che confermano quanto riscontrato dagli operatori di prossimità”. In estrema sintesi, l’incertezza legata al loro futuro (le prospettive limitate, la necessità di un accompagnamento nelle scelte formative o professionali e le difficoltà a entrare nel mercato del lavoro); il sentirsi sotto pressione dalle aspettative degli adulti; la paura di affrontare i cambiamenti della vita e il desiderio di essere ascoltati e sostenuti e di avere più servizi preposti.

Per quanto riguarda i dati statistici, aspetto sul quale Albertini ha chiesto informazioni, il Municipio informa che la raccolta dati avviene in Svizzera ogni cinque anni, tramite una rilevazione campionaria chiamata ‘Indagine sanitaria svizzera’, condotta dall’Ufficio federale di statistica. In Ticino questi dati vengono ripresi dal Servizio di promozione e valutazione sanitaria del Dipartimento sanità e socialità cantonale, ma non sempre risultano completi.

A ogni modo, “la Città ha nel tempo potenziato il Servizio di prossimità come servizio di ascolto e di accompagnamento individuale, ampliando sia la presenza sul territorio sia gli orari di apertura dei centri giovanili per garantire ai giovani più possibilità di ascolto”. Anche perché se un dato è certo, è che le richieste da parte dei giovani sono notevolmente aumentate negli ultimi anni. Inoltre, per arginare il disagio giovanile ci sono delle strategie comuni tra Cantone e Comune. La Città per esempio, condivide con il Cantone gli indirizzi di lavoro delle Politiche giovanili ed è attiva all’interno della piattaforma interdisciplinare cantonale di prevenzione contro la radicalizzazione e l’estremismo violento. Ma condivide anche il Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione di bambini e giovani e la Strategia cantonale di prevenzione della violenza che coinvolge anche i giovani.

Il Municipio fa sapere inoltre che è in valutazione la promozione di una campagna di prevenzione “nell’ambito della salute psichica sul modello dell’iniziativa ‘Come stai?’ di Pro mente sana”. Per quanto riguarda i giovani, “il settore delle Politiche giovanili segue la campagna cantonale ‘La salute vien parlando’ pensata come spazio gestito dai giovani e per i giovani atto a condividere riflessioni sul proprio benessere psicologico ed emozionale”. Il tema dell’ascolto, “più volte emerso, è attualmente al centro dell’interesse per comprendere modalità e nuovi sviluppi. Parallelamente, si sta approfondendo il tema attraverso la Convenzione con l’Università della Svizzera italiana”.

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