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Foletti: ‘Il voto sullo stabile Efg è uno smacco per Lugano’

Ammissione del sindaco, dopo che il Municipio all’unanimità ha appoggiato l’acquisto dell’edificio mentre l’elettorato luganese l’ha bocciato

Un rebus
(Ti-Press)
12 giugno 2024
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Poco meno di 900 voti. Tanta è la differenza che separa il 47,3% di sì dal 52,7% di no, scaturiti dalle urne luganesi domenica sull’acquisto dello stabile Efg per ospitare la Cittadella della giustizia. Una bocciatura, certo lontana dal 42% di favorevoli a Mendrisio e soprattutto dal 36% circa di Locarno e Bellinzona. Ma pur sempre una bocciatura, che a Lugano ha una doppia valenza: non solo la più grande città del cantone ne è anche la capitale giudiziaria de facto e il tema in votazione la riguardava direttamente, ma anche perché il Municipio all’unanimità – rappresentante dell’Udc compreso – ha sostenuto il progetto. Municipio attuale, come pure quello precedente. Ne abbiamo parlato quindi con il sindaco Michele Foletti.

Questo risultato per Lugano è uno smacco?

È chiaro. Non siamo riusciti a far capire la bontà, dal nostro punto di vista, del progetto ai cittadini luganesi. Questo va ammesso. Abbiamo la responsabilità di non essere riusciti a comunicare sufficientemente in maniera chiara le nostre ragioni su questo progetto.

Eppure eravate tutti favorevoli. Aspettarsi che in città prevalessero i sì era legittimo. Come mai non è avvenuto?

Il fatto che ci fossero in votazione tre temi cantonali tutti legati a questioni finanziarie e fiscali credo che abbia giocato contro al progetto Efg. Da un lato si parlava di Cassa pensione, dall’altro di sgravi fiscali. Una parte dei cittadini potrebbe essersi chiesta perché procedere con un investimento così importante in un momento così delicato. D’altra parte, i favorevoli, e ci metto anche noi come Municipio, non sono riusciti a far capire che non si trattava di spendere 200 milioni di franchi in un anno. Ai luganesi in particolare non siamo riusciti a far capire che si trattava di un’operazione strategica importante.

Anche perché Lugano è la ‘capitale giudiziaria’ del cantone.

Esatto. Non ho l’impressione che questo aspetto sia stato messo in discussione dall’esito del voto. Anche perché nella Legge sull’organizzazione giudiziaria è chiaramente indicato che la sede della Procura è a Lugano. Certo, se il Consiglio di Stato (CdS) non dovesse trovare un’alternativa, allora anche questo potrebbe venir messo in discussione. E un’alternativa ci vuole: viste le esperienze passate, non credo che sia praticabile ristrutturare Palazzo di giustizia senza prima svuotarlo. Per farlo bisogna trovare 7’600 metri quadrati di uffici, attrezzarli, affittarli. In una zona che sia accessibile alla cittadinanza.

Non spetta al Municipio farlo, ma a suo giudizio qualcosa di praticabile c’è all’orizzonte?

Individuare qualcosa di adeguato non sarà sicuramente un’impresa facile. Il Pse (Polo sportivo degli eventi, ndr)? Non credo possa essere una vera opzione. Ricordiamoci che siamo andati a votare su quel progetto anche perché c’era chi diceva che spostando un centinaio di collaboratori della Città a Cornaredo avremmo svuotato il centro. Figuriamoci cosa vorrebbe dire portare via dal centro tutta la giustizia. Si calcola che sono circa seicento le persone che ci lavorano e più o meno altrettante che frequentano i vari uffici localizzati a Palazzo.

Non andrebbe bene neanche una delocalizzazione provvisoria?

Bisognerebbe valutare. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il fatto che Palazzo di giustizia è attualmente diventato piccolo. Gli spazi non bastano per ospitare eventuali nuovi procuratori né personale amministrativo. È un rebus. Da parte nostra, siamo pronti a collaboreremo in tutti i modi con il Cantone per trovare delle soluzioni.

Un altro mondo che sta vivendo grossi cambiamenti è quello scolastico. E a proposito di provvisorietà, nell’attesa dello stabile definitivo ad Agno, a Viganello è stato edificato un Liceo 3 temporaneo. Una costruzione di questo genere non potrebbe essere una buona variante anche per la giustizia?

Non lo so. Intanto, bisogna trovare un terreno che possa ospitare un edificio di grosse dimensioni anche se solo temporaneo. La Città di terreni utilizzabili per questo scopo non ne ha molti, non so il Cantone o i privati. In ogni caso andrebbe consultato il Piano regolatore per capire se sia possibile o meno edificare degli stabili amministrativi in determinati posti. Per fare eventualmente una variante bisogna calcolare due anni di iter politico. Inoltre, il settore della giustizia ha delle esigenze di sicurezza diverse da quello scolastico.

E se alla fine il CdS dovesse trovarsi di fronte alla necessità di spostare la Procura fuori Lugano, anche solo provvisoriamente, facendole perdere il suo status?

Bisognerebbe innanzitutto capire se la provvisorietà è giuridicamente possibile o meno. Non escludo che possa essere necessario cambiare la legge, con una votazione popolare. Poi, altro tema: il costo di un’operazione del genere. Stiamo parlando di cifre molto alte, che potrebbero portare a un referendum finanziario obbligatorio. Allora in tali casi se ne riparlerebbe e il focus della discussione sarebbe proprio su questi temi.

Tornando al risultato del voto, è davvero stato solo un problema di comunicazione? Si è molto parlato, anche in prima pagina sul ‘Mattino della domenica’, ad esempio delle tensioni fra i giudici. Di attualità poi è il caso dell’incidente di Gobbi.

Tutto può aver influito. Visto il risultato, con un po’ di sana dietrologia, si possono trovare vari elementi che possono averlo influenzato. Ci sono state anche le polemiche sulle nomine dei procuratori pubblici, per esempio. Credo anche che in Gran Consiglio molti non abbiano votato proprio convinti sul messaggio perché tanto si sarebbe andati alle urne. Forse però, credo che l’aspetto di maggior peso sia il fatto che il progetto non sia stato visto dai cittadini come una priorità.

L’impressione è che l’elettorato leghista si sia un po’ spaccato su questo tema, non seguendovi del tutto. Una parte è apparsa più in linea con la posizione contraria dei cugini dell’Udc (nonostante il sostegno nell’esecutivo di Galeazzi prima e Chiesa poi). Cosa ne pensa?

Anche secondo me. Sicuramente ci sono stati leghisti che hanno votato a favore del progetto. Teniamo conto del fatto che siamo in un momento di crisi per il settore dell’edilizia e dell’artigianato edile: questa sarebbe stata una riserva di lavoro importante. D’altra parte i leghisti non sono tutti artigiani o impresari costruttori (ride, ndr)... credo comunque sia ancora difficile o prematuro fare un’analisi di questo tipo sul voto.