Il Municipio di Lugano risponde a un’interrogazione di Carlo Zoppi (Ps) e precisa che non verrà sradicato l’ailanto presente nel parco di Villa Saroli
“Gli agenti di prossimità non diventeranno attori nella lotta alle neofite invasive”. Lo specifica il Municipio rispondendo a un’interrogazione interpartitica con primo firmatario Carlo Zoppi (Ps) nella quale si chiede che cosa viene fatto contro le piante invasive neofite.
A Lugano, continua il Municipio nella sua risposta, “non vengono piantate specie presenti sulle liste delle neofite invasive e potenzialmente invasive”, ma non vengono neanche sradicate le piante già presenti come ad esempio l’ailanto presente nel parco di Villa Saroli o le diverse paulonie nel parco del Campus Usi: “Una rimozione di questi esemplari, seppur giustificabili per questioni legate alla protezione dell’ambiente avrebbe un impatto sulla cittadinanza di difficile valutazione, così come sull’immagine del parco”, nonostante questo l’esecutivo “è conscio che ciò porrà in futuro problemi con quanto sancito dall’Ordinanza federale sull’emissione deliberata nell’ambiente (Oeda)”.
Inoltre, nella replica si precisa che l’informazione che viene fornita alla cittadinanza riguardo alle piante che minacciano la biodiversità, non va incrementata. Allo stesso tempo “alcuni giardinieri comunali, hanno seguito il corso sulle neofite invasive organizzato dal Cantone e regolarmente vengono proposti corsi di aggiornamento”.
Il Municipio ha anche voluto fare il punto sulla situazione delle neofite ‘luganesi’. Sul territorio del Comune, nella banca dati InfoFlora sono attualmente segnalate 20 come neofite potenzialmente invasive e 35 specie come neofite invasive e, tra queste, ci sono otto specie di piante proibite secondo l’Oeda come ad esempio il poligono del Giappone, ma non l’ailanto e la palma di Fortune molto presente nei parchi cittadini.