La società costituita ad hoc riprenderà presto il concorso di progettazione, annullato dal Consiglio di Stato
Tutto da rifare, tre anni persi e la palla che passa dal Governo alla Rttl Sa, la nuova società costituita per gestire il maxiprogetto del tram treno. Come si legge sull'ultima edizione del Foglio ufficiale, il Consiglio di Stato nella sua seduta di mercoledì ha interrotto e annullato il concorso, aperto nel settembre del 2021, per l'aggiudicazione delle prestazioni di progettazione esecutiva della rete tramviaria-ferroviaria del Luganese, tappa prioritaria. È la parte centrale della rete, quella che dal piano del Vedeggio dovrà raggiungere in galleria il centro di Lugano, dove oggi si trova la pensilina dei bus. Più che di un annullamento si potrebbe parlare di un non-riavvio, già che il concorso aveva avuto un esito, un vincitore, il consorzio Collega-Ti, ma il tutto era stato annullato dal Tribunale federale, tra le polemiche e preoccupazioni espresse anche dalla Conferenza delle associazioni tecniche che denunciava l'eccessiva complessità del concorso.
La decisione è stata presa, si legge, “in quanto nessuna delle offerte presentate soddisfa i criteri di idoneità imposti dal bando, le offerte sono scadute e il Cantone Ticino non è più committente dell’opera”. La gestione del progetto è infatti stata affidata alla Rttl Sa, società creata ad hoc, presieduta da Sabrina Aldi e diretta da Alberto Del Col. Rttl che, in un comunicato stampa, sembra attribuire a questo passaggio di consegne, più che alle manchevolezze dei concorrenti, l'annullamento (o meglio il non rilancio) del concorso di progettazione, descrivendo la situazione come un “naturale e positivo decorso del processo di passaggio di consegne in atto tra i servizi cantonali del Dipartimento del territorio e la società Rttl Sa” che aveva ricevuto questo mandato lo scorso mese di novembre. “Per quanto riguarda le tempistiche del progetto – prosegue il comunicato – possiamo ribadire quanto già comunicato in occasione della conferenza stampa di presentazione di Rttl Sa del 7 novembre 2023, e cioè che è nostra ferma intenzione fare tutto quanto necessario per restare il più possibile allineati con il programma che il Cantone aveva comunicato nella primavera dello scorso anno. Per quanto attiene invece alla questione relativa ai concorsi, confermiamo che ci chineremo sul tema il più presto possibile nel rispetto del quadro legale per le commesse pubbliche”.
Insomma si riparte, sperando che sia la volta buona. Tutto l'iter politico e legale relativo al tram-treno è stato contraddistinto da innumerevoli controversie sia a livello di tracciato, avversato da ricorsi, sia nell'ambito degli appalti. Quello a cui si riferisce quest'ultima decisione era già stato cassato dal Tribunale federale, che aveva annullato l’aggiudicazione del progetto esecutivo al consorzio Collega-Ti. Al concorso, ricordiamo, erano rimaste in lizza quattro cordate. L'offerta della Collega-Ti, con sede presso la Lombardi Sa di Giubiasco, era risultata la più bassa, 17,662 milioni di franchi, a salire di prezzo le altre offerte, del Consorzio Lux sito presso la Filippini & partner di Biasca, 19,829 milioni, del Consorzio Lugano mobilità, domiciliato a Ennetbaden (Argovia), 20,759 milioni e infine del Consorzio Tllt, presso la Systra-Sotecni di Roma, con 23,014 milioni.
Anche contro la decisione di annullamento del concorso è data facoltà di ricorso al Tribunale cantonale amministrativo nel termine di 10 giorni dall’intimazione. Il ricorso non ha effetto sospensivo.
Da noi contattato un funzionario del consorzio Collega-Ti ci conferma di osservare gli sviluppi della situazione ma preferisce non aggiungere altro. Poca voglia di parlare anche alla Filippini & partner, da noi pure contattata. D'altra parte gli interessi in gioco sono importanti, non solo per questo lavoro di progettazione. Per l'intero progetto sono al momento preventivati 418,45 milioni di franchi, di cui 256,2 milioni destinati alla tappa prioritaria, oggetto di questo concorso. Altri 118 milioni sono invece stati calcolati per il nuovo ‘ramo’ ferroviario in direzione di Manno, 23,45 per la tratta Bioggio-Ponte Tresa (in pratica l'attuale percorso malcantonese della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa) e 20,05 milioni per un nuovo park&ride in zona Cavezzolo. Quasi 300 milioni verrebbero finanziati dalla Confederazione. Restano poi fuori da questo calcolo le ipotetiche diramazioni all'interno della città di Lugano e verso il Pian Scairolo, e soprattutto l'attuale linea ‘di montagna’ che sale verso la stazione ferroviaria di Lugano. Una linea che al momento non rientra nei piani; le associazioni ambientaliste Ata e Stan hanno deciso di non ribadire al Tribunale federale i loro ricorsi respinti dall'Ufficio federale dei trasporti, ma annunciano battaglia in occasione dei futuri sviluppi di questo progetto.
Il cronoprogramma, menzionato anche dal Rttl nel suo sito web, contempla l'apertura del cantiere tra il 2025 e il 2026, per una fase di lavori comunque assai lunga: vengono indicati 8 anni per l'esecuzione delle opere principali, a partire dalla galleria di Breganzona. Insomma l'orizzonte è il 2033, se tutto andrà bene.