La nuova uscita dell’A2 vedrà la luce nel 2027. Intanto la Commissione Vedeggio Valley pianifica di costituirsi in ente autonomo.
Il Luganese avrà presto una nuova uscita autostradale. Si sta concretizzando infatti il progetto dello svincolo di Sigirino, e le modine piazzate pochi giorni fa ne sono la testimonianza. Questo è uno dei fiori all’occhiello dell’operato della Commissione Vedeggio Valley (Cvv), che ha presentato oggi un bilancio del lavoro svolto durante questa quarta legislatura di esistenza dell’organo di coordinamento intercomunale composto da Bedano, Lamone, Mezzovico-Vira, Monteceneri e Torricella-Taverne. L’occasione per annunciare anche alcune novità di rilievo. Fra queste, la più significativa è la volontà di creare un ente autonomo che riunisca i cinque Comuni, permettendo di operare in maniera più snella e continuativa tra una legislatura e l’altra.
Tornando al bilancio, presentato alla casa comunale di Mezzovico-Vira, quattro le macro aree sulle quali è stato posto l’accento: la mobilità del traffico veicolare, con il citato svincolo dell’A2; il trasporto pubblico, con le nuove fermate del Tilo (una tra Bironico e Camignolo e l’altra, che dovrà attendere più a lungo, vicina al nucleo di Taverne); la mobilità lenta, con l’ampliamento e la messa in sicurezza dei tratti ciclopedonali; e infine il riconoscimento, da parte della Confederazione, del comprensorio quale ‘Regione dell’energia’, che permetterà di dotarsi di nuove reti termiche, di stazioni di ricarica pubblica per l’elettromobilità e di potenziare la produzione di energia idroelettrica.
«L’apertura dello svincolo porterà indubbi vantaggi – ha dichiarato il sindaco di Monteceneri Pietro Solcà –. Si prevede di presentare il progetto dettagliato nel 2025 con la pubblicazione degli appalti, e l’inizio dei lavori è previsto verso la fine del 2025, con la messa in servizio dello svincolo nel 2027». Il progetto infatti, dal costo stimato di circa 32,8 milioni di franchi dei quali 20% a carico della Confederazione mentre il resto sarà diviso tra Cantone e Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl), porterà a una grossa riduzione del traffico veicolare, snellendo lo svincolo di Lugano Nord, così come il numero di veicoli sulla strada cantonale. «Un altro grande miglioramento lo vedremo nella zona dello svincolo di Rivera – ha aggiunto Stefano Wagner, responsabile tecnico della Cvv –, sia in direzione di Monteceneri che di Mezzovico, dove prevediamo una riduzione del traffico del 50%. A beneficiarne saranno anche gli automobilisti della Capriasca, che oggi per entrare in autostrada devono andare fino a Manno o Rivera».
Bisognerà invece aspettare più a lungo per beneficiare della nuova fermata ferroviaria di Bironico-Camignolo, che non entrerà in funzione prima del 2030. Questo perché la realizzazione della nuova stazione è strettamente legata alla messa in servizio del terzo binario di Giubiasco-Bellinzona, che dovrebbe vedere il cantiere avviato nel 2026. «Il terzo binario tra Giubiasco e Bellinzona – ha continuato Wagner –, che è ancora tutto da fare, determina la possibilità di inserire delle fermate sulla linea storica del Monte Ceneri. Si sta comunque già procedendo con l’adeguamento del Piano regolatore del Comune di Monteceneri. Quella invece di Taverne-Torricella, che per intenderci dovrebbe essere in zona Riseria, è ancora più ostica, perché legata al nodo di Lugano». «Quello che possiamo dire – ha aggiunto il vicesindaco di Torricella-Taverne, Franco Voci –, è che non sarà una tempistica a corto termine, perché appunto ci sono comunque dei problemi a livello di orari che sono già stabiliti, e quindi sicuramente fino al 2032 difficilmente vedremo realizzata questa stazione».
Inoltre, nel corso della prossima legislatura, la Cvv intende implementare maggiormente un progetto di mobilità aziendale sostenuto anche dal Cantone (un trasporto dalle stazioni fino al luogo di lavoro), che dopo un promettente avvio nel 2016, ha subìto un notevole rallentamento a causa della pandemia.
«Negli ultimi mesi – ha detto il sindaco di Bedano, Dario Fraschina – i Consigli comunali hanno approvato i crediti per le opere di miglioramento dell’offerta ciclopedonale della valle. Il costo per tutti gli interventi è stimato in circa 1,2 milioni di franchi, finanziato per il 40% da parte della Confederazione e la rimanenza a carico dei Comuni. Tra questi interventi, che hanno in particolare lo scopo di favorire l’interscambio tra biciclette e ferrovie per gli spostamenti utilitari, sono previsti il ripristino del passaggio pedonale tra Rivera e Vira, collegamenti per Taverne e Bedano dalla stazione di Taverne-Torricella, e la realizzazione della passerella sul riale Cusella, tra i raccordi di Sigirino e Mezzovico». Va ricordato che esiste già una pista ciclabile nazionale, e che questi e altri interventi hanno uno scopo più utilitario rispetto alla funzione cicloturistica.
«Il nuovo progetto definito ‘Regione dell’energia’ – ha detto Voci –, nasce in questo ultimo triennio, nella convinzione che una forma di collaborazione intercomunale possa essere più forte più efficace nell’ambito della politica energetica locale. Questo riconoscimento, attribuito dall’Ufficio federale dell’energia, ci permetterà di ottenere un sostegno di 60mila franchi per portare avanti tre progetti. Il primo è lo studio di fattibilità per reti termiche di teleriscaldamento sui territori dei comuni, ossia cercare di capire se c’è un potenziale per poter produrre calore in maniera centralizzata, e poi distribuirla nei paesi allacciando le abitazioni che lo desiderano, permettendo così di sostituire il riscaldamento da fonti come il gasolio. Il secondo punto è la pianificazione dell’infrastruttura di ricarica pubblica di auto elettriche, che ha l’obbiettivo di andare ad analizzare la possibilità di inserire questi punti di ricarica nei posteggi pubblici. Infine il terzo progetto è uno studio per verificare la potenzialità di sfruttare di più le fonti di acqua potabile per la generazione di energia idroelettrica».
Infine un’altra novità, che potrebbe avere un’importanza rilevante, è l’intenzione nel corso della prossima legislatura, di rendere la commissione un ente autonomo, creando così una personalità giuridica a sé stante. Questo andrebbe a snellire le pratiche giuridiche, perché ad esempio fino a questo momento i contratti potevano essere firmati affidandosi a un Comune guida, allungando così i tempi burocratici. Essere un ente autonomo inoltre garantirebbe una certa continuità, non dovendo rinnovare la legislatura ogni quattro anni come avviene ora.