Terzo giro con le richieste dal basso alla politica cittadina in vista delle Comunali. E la novità a Davesco-Soragno: un chiosco sul percorso Vecchio Tram
Il percorso ciclopedonale Vecchio Tram, molto frequentato soprattutto durante la bella stagione, avrà un chiosco con mescita. Il progetto pilota partirà ad aprile e durerà tre mesi e sarà gestito dalle associazioni di Davesco-Soragno e avrà lo scopo di favorire la creazione di un luogo di incontro per cittadini e turisti. E proprio della necessità di spazi aggregativi, espressa da varie parte, si parla in particolare in questa terza puntata con le richieste delle commissioni di quartiere di Lugano a Municipio e Consiglio comunale (Cc) di Lugano in vista delle elezioni comunali del 14 aprile. Tocca a, oltre al già citato Davesco-Soragno, a Sonvico, Valcolla, Villa Luganese e – cambiando zona – Breganzona. La commissione di Cadro, più volte sollecitata, non ha colto l’invito a partecipare alla nostra iniziativa.
C’è fame di luoghi aggregativi, si diceva. «Negli ultimi anni il nostro bel quartiere si è impoverito perdendo ritrovi pubblici, filiale bancaria e servizio postale – premette il presidente della commissione di Davesco-Soragno Stefano Cavagna –. Assistiamo a uno sviluppo immobiliare privato costante, ma da un punto di vista delle infrastrutture e dei progetti pubblici negli ultimi decenni non vi sono stati sviluppi significativi, a eccezione della pista ciclabile. Dal 2018 per ravvivare il quartiere organizziamo la manifestazione Piazza in festa e crediamo che per stimolare ulteriormente la vita aggregativa sarebbe importante riqualificare il nucleo di Davesco e in particolare dotarlo di una vera piazza e propria piazza». Per questo è stato proposto alla Città un intervento nell’area centrale, nei pressi del lavatoio, «ma ci è stato comunicato che non ci sono le risorse da investire nel breve-medio termine su questo progetto. Però è in fase di analisi un allestimento di genere pop-up: piccoli interventi provvisori per rendere un po’ più vivibile e abbellire il nucleo».
Notizie migliori per una seconda proposta formulata al Municipio: un’area di ristoro sulla via ciclopedonale del Vecchio Tram. «Pochi mesi fa abbiamo rilanciato l’idea con le associazioni di quartiere e c’è stata una discreta adesione. Infatti tra aprile e giugno partiamo con un progetto pilota»: un chiosco di legno che sarà posizionato alla vecchia fermata del tram e che sarà aperto tutti i pomeriggi dei weekend per tre mesi, da aprile a giugno. La commissione acquisterà un stock iniziale di prodotti – bevande (analcoliche), gelati, qualche snack – e la vendita sarà gestita a turno dalle associazioni. «Al termine della sperimentazione la commissione sarà rimborsata della spesa iniziale, mentre le associazioni potranno tenere per sé il resto dei ricavi». Se l’iniziativa dovesse rivelarsi un successo, verrà riproposta. Nel quartiere, osserva Cavagna, mancano in ogni caso anche luoghi dedicati al tempo libero, allo sport e allo svago.
Altro tema forte in zona, la sicurezza. Che si declina in diversi modi, a cominciare da quella stradale. «Sia la strada Cantonale sia via Ponte di Valle sono molto trafficate e hanno dei punti pericolosi, in particolare all’incrocio in zona Orello e nei pressi della fermata dei bus di Soragno, e purtroppo ci sono stati anche dei gravissimi incidenti. Abbiamo chiesto più segnaletica, dei passaggi pedonali appropriati e altri interventi, ma sinora non ci sono ancora stati interventi adeguati. Nulla, o quasi, da fare neanche per la proposta di valorizzare tramite interventi puntuali il percorso che collega i nuclei di Davesco e di Soragno nell’ottica di trovare delle opzioni valide per i tragitti casa-scuola. «La Città ha tracciato una mappatura di tutti i percorsi casa-scuola e purtroppo questo sentiero che avevamo segnalato non rientrava nelle priorità, ma a nostro avviso è un’alternativa buona e sicura, non essendo lungo la strada». Un discorso a sé riguarda poi gli agenti di quartiere. «È un po’ un punto dolente. Gli agenti di quartiere sono stati istituiti per essere di prossimità ai cittadini, ma se vengono loro assegnati più quartieri (tre, nel caso specifico, ndr), come fanno ad adempiere a questo compito? Già di partenza c’è qualcosa che non va. Abbiamo fatto già diverse segnalazioni, ma la Città dice che non c’è abbastanza personale».
E proprio il tema degli agenti di quartiere è molto sentito anche poco sopra, a Sonvico. «Recentemente sono capitati dei furti, diversi casi di falsi nipoti, quattro solo in una settimana, e l’agente di quartiere queste cose non le sapeva – osserva il presidente della commissione Danilo Castelli –. Vorremmo quindi che sia più presente, che possa diventare davvero un punto di riferimento, un confidente per la comunità e non semplicemente qualcuno che ti mette la multa perché ti sei fermato di più al bar e ti è scaduto il parchimetro... non discutiamo il loro impegno, sappiamo che sono presenti su più fronti e non solo nel nostro quartiere. Ma allora potenziamo il servizio! È stata proposta l’iniziativa del ‘Caffè con l’agente’, ma serve a poco così. Per una percezione di sicurezza e per conoscere davvero quel che succede nel quartiere ci vuole una presenza più costante. Non vogliamo dei sergenti di ferro, ma degli agenti dal volto umano, coi quali potersi confidare».
Oltre alla sicurezza, anche a Sonvico torna il tema degli spazi aggregativi. «Da noi c’è una sala multiuso che però è già molto utilizzata, dato che abbiamo molti enti e gruppi locali, e gli spazi non bastano. Ci vorrebbe quindi una casa delle associazioni e il vecchio municipio potrebbe essere una bella alternativa». Infine, un progetto molto atteso che la cittadinanza di Sonvico si augura di veder realizzato durante la prossima legislatura è il Ponte di Spada: la passerella ciclopedonale che collegherebbe i quartieri di Dino (Lugano) e Lugaggia (Capriasca). «Per noi sarebbe molto importante, sia come asse di collegamento locale, sia come opportunità di socializzazione: ci permetterebbe di raggiungere, a bici o a piedi, Tesserete che offre diversi negozi, ristoranti e d’estate anche il centro balneare. È da tanti anni che aspettiamo quest’opera, che viene sempre rimandata, speriamo che sia la volta buona». Diverse richieste alla politica dunque, ma anche un elogio: «A Sonvico la Città ha fatto tanto: la moderazione del traffico sul tragitto casa-scuola, la nuova scuola dell’infanzia, la pavimentazione pregiata del nucleo, i sentieri. Se fossimo rimasti da soli, ci sarebbero voluti molti anni per realizzare queste opere».
Sulla strada che porta in Val Colla sorge anche il piccolo quartiere di Villa Luganese. E le preoccupazioni principali, già esposte a Municipio e Cc, riguardano temi inerenti alla mobilità. A cominciare dalla richiesta di limitare la velocità consentita sulla strada Cantonale a 30 chilometri orari. «Purtroppo è una richiesta che ci è stata rifiutata – spiega la presidente della commissione Tania Posch –. Insistiamo affinché il nuovo Municipio la pretenda dal Cantone, perché la strada principale è regolarmente attraversata da scolari e da utenti del posteggio pubblico. Essa infatti taglia in due la scuola e il posteggio dalla zona abitata». Non un cartellino rosso invece per il tema della carenza di posteggi pubblici, attualmente in sospeso: «Uno studio pianificatorio ha quantificato una mancanza importante di posteggi. Chiediamo che il Municipio si chini sul problema e proponga ai cittadini del quartiere una soluzione che garantisca ai residenti un posto dove lasciare l’auto».
Anche perché l’alternativa, il mezzo pubblico, sembra presentare anch’essa delle lacune. «Abbiamo richiesto di allungare la tratta del piccolo bus che parte da Villa, passa da Cadro e si ferma alla Resega, obbligando gli utenti a salire su un altro bus da Cornaredo fino al centro, dilatando il tempo di percorrenza – osserva la presidente –. Un’altra richiesta si china sul costo del trasporto, che non incoraggia la gente a utilizzare il bus, che sfiora i 15 franchi per un viaggio di andata e ritorno». Il tema dunque è anche economico.
E di strade si parla anche nel quartiere più settentrionale della città, Valcolla. «Lo stradario rappresenta una questione di primaria importanza per tutta la popolazione – ci spiega il presidente della commissione Gionata Mattei –. Siamo consapevoli che il processo sia lungo, ma riteniamo che dopo circa dodici anni dall’aggregazione questo tema debba essere realizzato in tempi brevissimi». E anche, e forse soprattutto, un quartiere costituito da diversi villaggi sparsi sente molto il tema degli spazi aggregativi. Per questo si attende con impazienza l’allestimento per tali scopi dell’ex casa comunale a Maglio di Colla. «Durante l’attuale legislatura ci è stato promesso che il progetto e la sua realizzazione sarebbero avvenuti entro la fine del 2024. A oggi non abbiamo delle tempistiche aggiornate e non sappiamo quando inizieranno i lavori. Ricordiamo che il credito per la ristrutturazione è già stata approvato, attendiamo con ansia la sua realizzazione».
Spazi sì, ma non solo per le associazioni: «Attualmente non ci sono strutture che possono accogliere attività per i giovani del quartiere, come ad esempio un campetto di calcio o basket. Purtroppo gli stessi giovani devo recarsi nel comune di Capriasca per trovare il più vicino campo sportivo per praticare i vari sport». Nel frattempo, infine, di grande attualità è diventato l tema dell’edilizia privata con l’abbattimento del rustico abusivo fuori zona. «L’ultima vicenda ha portato all’attenzione pubblica l’abuso edilizio in generale – osserva il commissario –. Ci si auspica che da ora in poi si controlli maggiormente e si faccia più marcata la presenza sul territorio di tutti gli attori coinvolti».
Ci spostiamo, infine, da tutt’altra parte della città: Breganzona. «Il nostro ruolo è notevolmente facilitato dalla ricchezza di associazioni e società, perlopiù raggruppate sotto il grande cappello di Vivi Breganzona, presenti sul territorio – premettono dalla commissione –, e per questo ringraziamo tutte le persone che permettono con il loro volontariato di realizzare gli eventi». E in una città dei grandi progetti, Breganzona tiene a mettere l’accento sui progetti minori «che non sono meno importanti di quelli grossi del centro, e sono anzi indispensabili per promuovere e migliorare la qualità di vita di tutti gli abitanti». Tre in particolare quelli ai quali tiene il quartiere collinare: la sistemazione delle aree verdi pubbliche, quella del nucleo di Breganzona e il rifacimento del manto stradale e la moderazione del traffico su via Polar. «Questi tre progetti sono già stati oggetto di studi particolareggiati e studi di fattibilità e per questo motivo ci piacerebbe vederli realizzati in tempi rapidi affinché tutti ne possano godere e beneficiare».
I commissari di Breganzona concludono il proprio appello con una richiesta simile a quella che si leva già da diversi altri quartieri popolosi della città. «Ci piacerebbe che la Città ci coinvolgesse maggiormente per l’analisi dei progetti che intende proporre in futuro nel nostro quartiere e se possibile molto prima che i media ne riferiscano. Nessuno della commissione è un esperto ingegnere o architetto, certi compiti li lasciamo volentieri alle persone competenti, ma una voce o un parere di chi il territorio lo vive giornalmente riteniamo che sarebbe utile che venisse ascoltato e forse questi progetti subirebbero molto meno ritardi causati da ricorsi evitabili».