Consegnata la petizione alla Cancelleria comunale di Lugano corredata da oltre 235 firme. I promotori attendono risposte dall’autorità cittadina
Sono 235 le firme raccolte a sostegno della petizione ‘Lavori a Cortivallo’ consegnate oggi alle 13 alla Cancelleria comunale di Lugano. I promotori delle sottoscrizioni sono stati accompagnati da numerosi bambini, che hanno srotolato uno striscione in piazza della Riforma, di fronte a Palazzo Civico, che reca la scritta ‘Ridateci il nostro parco’. Sul tema è pendente un’interpellanza, alla quale il Municipio potrebbe rispondere nella seduta di Consiglio comunale di stasera.
Le firme, come detto, sono 235 «ma ne abbiamo raccolte altre oggi in centro a Lugano», ci spiega Laura Pizzo, una delle promotrici della petizione: «La presenza dei bambini è stata voluta, perché stiamo parlando del loro parco giochi che si trova lungo il percorso casa-scuola, che viene messo a repentaglio. Alla petizione è stata coinvolta anche l’Associazione genitori di Besso. Avete ricevuto qualche riscontro dall’autorità cittadina? «Per il momento purtroppo no – risponde Pizzo –. Oggi, però, abbiamo saputo che gli operai stanno continuando i lavori e hanno iniziato a posare l’asfalto. È stato un brutto colpo dopo tutto ciò che stiamo facendo. Non saprei se dobbiamo intenderla come una risposta».
I promotori vorrebbero sapere se è tutto regolare e i motivi che hanno portato alla scelta di inserire i 90 parcheggi, che dovrebbero essere temporanei, proprio lì. «Sicuramente, non c’è stata un’informazione alla cittadinanza», sottolinea Pizzo, che avrebbe auspicato una soluzione alternativa e si chiede come l’autorità intenda mettere in sicurezza quella zona. Ancora una volta, si ribadisce la disillusione per la scarsa considerazione dimostrata nei confronti della popolazione del quartiere in generale, e degli utenti del parco in particolare, o di chi solo apprezza questo microcosmo naturale, in quanto rara area verde del quartiere, oggetto anche di un interessante progetto a favore della biodiversità, ora malamente deturpato.