Luganese

Posteggi a Cortivallo, petizione a Palazzo Civico

La protesta dei residenti del quartiere di Besso, per un intervento ritenuto invasivo, verrà formalizzata al Municipio di Lugano domani

Lavori e proteste in corso
18 febbraio 2024
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La popolazione di Besso ha reagito in maniera massiccia contro l’invasione del parco di Cortivallo da parte delle ruspe per la creazione di 90 posteggi “temporanei” ad uso della Clinica Moncucco. Oltre 200 le firme raccolte, ne sono annunciate altre che seguiranno, da parte di chi era assente nella settimana di Carnevale, quale reazione a un intervento ritenuto invasivo sull’unica area verde pubblica destinata alla socializzazione di famiglie, bambini, anziani del quartiere, in una zona già densamente edificata e fortemente penalizzata dall’intenso traffico.

Le prime firme verranno consegnate lunedì 19 febbraio a Palazzo Civico di Lugano. La questione, lo ricordiamo, è stata oggetto di un’interpellanza interpartitica (primo firmatario il socialista Raoul Ghisletta), che ha chiesto lumi al Municipio sulla vicenda. Malgrado le rassicurazioni del direttore della clinica Moncucco Christian Camponovo, ci sono troppe domande rimaste senza risposte “I lavori sono sorretti da valida licenza? Non risulta esserci stata pubblicazione alcuna, né avviso ai confinanti, tantomeno informazione alla popolazione; chi ha potuto approvare l’impianto di 90 posteggi all’interno di un parco pubblico, a distanza ravvicinata dai giochi per bambini? Quali verifiche sono state fatte per poter dare una tale approvazione (sicurezza dei bambini, immissioni eccetera)? Cosa significa temporanei? Come verrebbe delimitata l’area dei parcheggi da quella del Parco?”.

Difficilmente le risposte a queste domande, quali esse siano, “potranno mitigare la rabbia e la delusione per la poca considerazione dimostrata nei confronti della popolazione del quartiere in generale, e degli utenti del Parco in particolare, o di chi solo apprezza questo microcosmo naturale, in quanto rara area verde del quartiere, oggetto anche di un interessante progetto a favore della biodiversità, ora malamente deturpato”, si legge nel comunicato. I promotori della petizione aggiungono di essersi illusi “che quei lavori potessero essere destinati a migliorare le infrastrutture del parco, a fronte della volontà politica di incrementare e migliorare le zone destinate a verde pubblico. Esiste davvero questa volontà?”.