Nei confronti dell’imputato, ora a piede libero, resta l’ipotesi di impedimento di atti dell’autorità. Sfuma quella di omissione di soccorso
A più di dieci giorni dal rinvenimento del cadavere del 35enne nell’atrio di un palazzo di Montagnola, il caso va ridimensionandosi. Stando a ‘laRegione’ è stata infatti disposta l’altro ieri, la scarcerazione del 56enne svizzero tedesco da parte della procuratrice pubblica Valentina Tuoni. Tutti gli accertamenti effettuati hanno permesso di escludere l’intervento di terzi nel decesso del giovane uomo. Inoltre, è andata parallelamente sfumando anche l’ipotesi di omissione di soccorso da parte del 56enne, difeso dall’avvocato Paolo Caroni.
Al momento nei confronti dello svizzero tedesco resta unicamente l’ipotesi di reato di impedimento di atti dell’autorità, per il fatto di aver trasportato il corpo senza vita del 35enne fuori dall’appartamento e di averlo lasciato nell’atrio della palazzina dove il 1° febbraio scorso, alle 7 del mattino, è stato rinvenuto da un inquilino dello stabile, che ha poi allertato le forze dell’ordine. In seguito agli ulteriori approfondimenti d’indagine, come detto, è sfumata l’ipotesi di reato di omissione di soccorso nei riguardi dello svizzero tedesco. Il procedimento penale ora prosegue con l’imputato a piede libero.
Si presume che la causa del decesso possa essere riconducibile a un’intossicazione: non è ancora chiaro da quale sostanza, se stupefacente, un medicamento o altro. Mentre le indagini vanno avanti, nella regione si sono susseguite le manifestazioni di cordoglio nei confronti del 35enne, un cittadino italiano, il cui decesso ha scosso molte persone nella regione dove viveva e lavorava da anni, ossia il Malcantone.