Luganese

Tassisti in protesta sotto Palazzo Civico

Una trentina di autisti ha rivendicato più spazio in Piazza della Riforma. Verso un futuro incontro dopo Il faccia a faccia con sindaco e capodicastero

L’arrivo delle tre vetture sotto Palazzo Civico e il dispiegamento del primo striscione
(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
5 febbraio 2024
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Alcune decine di autisti autorizzati dal Cantone, ma senza autorizzazione specifica, concessa dalla Città, hanno manifestato stamattina in Piazza della Riforma a Lugano. Hanno urlato le loro rivendicazioni proprio di fronte a Palazzo Civico, dopo che tre loro vetture sono ‘sfuggite’ agli agenti di polizia dispiegati per bloccare l’accesso. Tra le rivendicazioni, spicca quella di non poter “più utilizzare gli stalli e luoghi di sosta per attendere i passeggeri”. I promotori della protesta sostengono di essere presi di mira dagli agenti della Polizia comunale, che “ci marcano stretti e sono multe continue precedute da trattamenti inaccettabili. Protestare di fronte al Palazzo Civico è diventato l’unico modo per essere ascoltati”, si legge nella breve nota stampa diffusa prima della manifestazione durante la quale i presenti hanno invocato un incontro con gli attuali sindaco e municipale, mostrando pure scritte recanti il nome di Borradori, ‘che lui ci capiva’.

Verso soluzioni ad hoc

Trascorsa una mezz’oretta, la portavoce Susana Miljkovic e una trentina di autisti autorizzati dal Cantone al trasporto di persone hanno incontrato a Palazzo Civico il sindaco di Lugano Michele Foletti e la titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi. Interpellata dalla ‘Regione’ sull'esito dell'incontro, la municipale premette che «l’ordinanza è crescita in giudicato e non lascia margini di manovra. L’ordinanza non regola tanto l’attività degli autisti che hanno il permesso concesso dal Cantone per operare nel trasporto di persone, quanto l’uso accresciuto dello spazio pubblico in città che è destinato ai taxi con l’autorizzazione del Comune, ossia cinquanta». L’incontro è stato comunque un’occasione di confronto, ma non si potranno trovare compromessi sull’ordinanza. La municipale si è posta in veste di mediatrice e nei prossimi giorni incontrerà, assieme alla polizia, «la rappresentante dei tassisti senza autorizzazione comunale e il rappresentante dei tassisti con autorizzazione comunale, per valutare come si possa intanto gestire al meglio l’atteso grande flusso di persone per il Carnevale, cercando di trovare soluzioni ad hoc com’è stato fatto per il Congresso internazionale sui Linfomi a Lugano. Il faccia a faccia è stato utile, anche solo per smentire tutte quelle leggende metropolitane che girano».

‘Stessi doveri, non medesimi diritti’

Dal canto suo, Susana Miljkovic, portavoce degli autisti scesi in piazza, dice alla ‘Regione’ che dal sindaco e dalla municipale «non ci sono state rassicurazioni né concessioni, si sono trincerati dietro all’ordinanza municipale (cresciuta in giudicato)». Perlomeno, però, Valenzano Rossi si è espressa a favore «di una mediazione, in vista di trovare una soluzione anche per noi, soprattutto per i Carnevali e l’ampia affluenza di persone che richiederanno una maggiore disponibilità di taxi, per soddisfare le richieste». La portavoce, da un lato, ritiene che questa apertura verso un incontro sia positiva, «dall’altro è piuttosto negativa, perché ci coinvolgono quando facciamo comodo. Eppure, tanti di noi fanno questo lavoro da decine di anni e, solo perché non siamo tra i cinquanta scelti dal Municipio, non possiamo lavorare come vorremmo e siamo penalizzati. Anche noi saremmo disposti a pagare il permesso, solo che non possiamo, però tutte le spese per l’attività indipendente ce le abbiamo anche noi. In altre parole, abbiamo gli stessi doveri, ma non i medesimi diritti».

Reciproche accuse tra autorizzati e non

Gli operatori senza autorizzazione comunale non possono usare gli spazi concessi dalla Città, nemmeno possono lasciare la vettura nelle corsie destinate ai bus, sul marciapiede o in altri luoghi non preposti alla sosta. Come fanno o come possono fare a raccogliere i clienti? «Nessuno li multa, se si fermano solo per il tempo necessario a far salire qualcuno sull’auto – risponde Valenzano Rossi –. Se, tuttavia, sono in anticipo, oppure i clienti in ritardo, non possono stare in mezzo alla strada ad aspettare e non possono sostare negli stalli riservati ai taxi autorizzati. Si possono senz’altro mettere d’accordo con il cliente, per trovare un posto dove farlo salire in auto. Purtroppo, devo constatare che sia gli autisti con l’autorizzazione sia gli altri hanno una sensibilità accresciuta e si scambiano reciproche accuse che sfociano anche in dispetti».

‘Lo spazio fisico è un limite oggettivo’

Dall’incontro, continua Valenzano Rossi, «è emerso che in realtà c’è lavoro per tutti, in particolare la sera, quando c’è più gente in giro, soprattutto il giovedì, venerdì, sabato e la domenica. Il problema, però è che non c’è spazio per tutti su suolo pubblico, non possiamo aumentare lo spazio, né crearlo appositamente quando ci sarebbe più bisogno, questo è un limite oggettivo di spazio fisico, dobbiamo fare con quello che esiste. Proprio per questa ragione, nella valutazione e negli approfondimenti legati all’ordinanza, è stato scelto di concedere cinquanta autorizzazioni». Un altro argomento discusso, aggiunge la titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano e «che ci hanno portato loro, è la concorrenza sleale che i tassisti soffrono da parte di operatori provenienti dall’Italia e da altri Paesi, che circolerebbero e farebbero il servizio di trasporto persone senza permesso cantonale. Da questo punto di vista, potremo sicuramente incrementare i controlli. Questo merita senz’altro una verifica».

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