‘Vogliamo lavorare, non prendere multe, né l'assistenza pubblica’: questi gli slogan declamati a Lugano
“Vogliamo lavorare, non prendere multe, né l'assistenza pubblica”: questi gli slogan declamati lunedì da una ventina di tassisti che si sono radunati in piazza della Riforma a Lugano. Sono tutti autorizzati al trasporto di persone ma non sono tra i cinquanta che hanno ottenuto la licenza A da parte del Municipio.
Denunciano le conseguenze di essere trattati come criminali e di essere perseguitati dalla polizia. All'ingresso principale di Palazzo civico hanno chiamato a gran voce il sindaco di Lugano, Michele Foletti, e la titolare del Dicastero sicurezza Karin Valenzano Rossi. Protestano perché, a loro dire, vengono spesso multati quando si fermano ad aspettare i clienti.
Tre loro auto sono riuscite a entrare in piazza e a posteggiare di fronte al Municipio, nonostante la presenza di diversi agenti della polizia di Lugano che hanno bloccato gli accessi.
In un comunicato i tassisti scrivono: “È stata definita ‘La guerra dei tassisti’ e niente ne ha decretato la fine. Dopo anni di vertenze con il Municipio di Lugano scanditi da ricorsi, discussioni e mediazioni fallite, noi tassisti indipendenti ci ritroviamo oggi nell’impossibilità di lavorare. Con l’entrata in vigore dell’Ordinanza municipale sul servizio taxi del 2015, la nostra licenza resta valida, ma questa non ci consente più di utilizzare stalli e luoghi di sosta per attendere i passeggeri. Gli agenti della Polizia comunale ci marcano stretti, sono multe continue precedute da trattamenti inaccettabili. Abbiamo tentato di tutto per una soluzione che ci permettesse di coesistere con gli autisti con licenza municipale. Le nostre proposte sono state tutte cestinate. Protestare di fronte al Palazzo civico è diventato l’unico modo per essere ascoltati”.