L'ospite della cerimonia di Capodanno ha spronato l'autorità a continuare nel percorso di crescita della città, che ‘ha tutto per emergere’
«Lugano ritrovi il suo ruolo internazionale che ha avuto e che le compete. La Città deve tornare a essere la chiave, o meglio, la cerniera nei rapporti tra nord e sud. Come quando era condotta dal sindaco Giorgio Giudici, che, in anticipo sui tempi, aveva intravisto le potenzialità e la crescita della Cina». Parole pronunciate dal pulpito della sala anfiteatro del Palazzo dei Congressi da Marco Solari, cittadino di Lugano, già presidente del Locarno Film Festival, nell’ambito del discorso augurale per l’anno nuovo, in qualità di relatore ospite, nella cerimonia di stamattina.
Quella che, a caldo, potrebbe essere interpretata come una frecciatina nei confronti del Municipio, è stata controbilanciata dallo stesso Solari, con un elogio del lavoro dell’esecutivo, in particolare rivolto al sindaco in carica Michele Foletti, nel risanamento delle finanze cittadine. L’autorità cittadina è stata tuttavia spronata a insistere nella crescita. «Lugano ha tutto per emergere ancora di più, dall’Università alla Supsi, veri e propri motori dello sviluppo a beneficio del cantone. Poi, ci sono le realtà culturali come il Lac e i musei, che grazie alla conduzione di persone competenti, si stanno affermando anche nei confronti di piazze più rinomate come quella di Milano e di Zurigo». In merito ai trasporti, l’ex presidente del Locarno Film Festival, ha ricordato pure l’aeroporto, «che ha dimostrato di poter esistere anche in mano pubblica. Ora bisogna persistere nella pressione nei confronti di Berna, affinché possa proseguire verso sud l’attuale linea di AlpTransit, che è monca».
Insomma, ha proseguito Solari, «Lugano ha nel suo Dna la crescita, ma ci vogliono ambizione e coraggio. La Città deve continuare ad aver un ruolo attivo». Richiamando gli anni in cui rivestì la carica di direttore dell’Ente ticinese per il turismo, Solari ha rievocato l’obiettivo di trasformare Lugano nella Città dei congressi, obiettivo peraltro raggiunto negli ultimi tempi. Ma l’ex presidente del Film Festival ha esortato l’autorità cittadina a recuperare e migliorare il rapporto tra la città e il lago: «Un rapporto ambivalente: da una parte, lo splendido risanamento della foce del Cassarate, dall’altra, c’è ancora quell’orribile e puzzolente sottopasso tra Palazzo Civico e il Ceresio». I festeggiamenti istituzionali sono cominciati in tarda mattinata con il corteo partito da Piazza della Riforma e transitato per Piazza Manzoni e Riva Albertolli. Come da tradizione, alla cerimonia hanno partecipato tante persone: oltre al Municipio al completo, a numerosi consiglieri comunali, c’erano alcuni politici attivi a Palazzo delle Orsoline (Christian Vitta e Raffaele De Rosa), l’Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano Alain de Raemy e ha fatto capolino anche il presidente nazionale dell’Udc Marco Chiesa.
Prima del discorso di Solari, Michele Foletti ha tracciato un bilancio di questa legislatura ‘breve’ che si concluderà il prossimo aprile con le elezioni comunali. A cominciare «dalla seconda ondata della pandemia di Covid-19, cui ha fatto seguito, nell’estate del 2021, l’improvvisa perdita del sindaco e amico Marco Borradori. Poi c’è stata la guerra in Ucraina, che ha visto la Città molto attiva sul piano dell’accoglienza. Infine l’esplosione dei costi dell’energia e di quelli della salute, oltre all’aumento dei tassi di interesse che tanto incidono oggi sulle finanze della Città». Attraverso cinque istantanee, Foletti ha ricordato i vari progetti della Città, che sono inseriti nelle Linee di sviluppo 2018-2028. Inevitabili il riferimento al ruolo di Lugano centrale per tutta la regione e tutto il cantone, anche dal punto di vista economico e finanziario: ce lo ricorda la perequazione finanziaria cantonale, alla quale la Città contribuisce ogni anno in modo decisivo, anche in anni difficili come quelli che stiamo attraversando. Detto fuori dai denti: le tasse comunali pagate dai cittadini luganesi contribuiscono a tenere alto il tenore di vita dell’intero cantone. Ecco una prima ragione di cui andare fieri ma ecco anche un tema che dovrà impegnare le autorità luganesi ben oltre il 2024, sarà un dibattito centrale della nuova legislatura che inizierà il prossimo aprile, anche perché l’attuale legge (approvata all’inizio del secolo) sta dimostrando tutti i suoi limiti».
Il sindaco ha rammentato la strada percorsa da un’iniziativa forse sottostimata: «A cinque anni dal lancio del progetto Lugano Living Lab, abbiamo preso parte a Berlino, al più importante Congresso tedesco sul tema della digitalizzazione nel settore pubblico. Abbiamo inoltre vinto, con l’app MyLugano, lo Smart Cities Contest dell’associazione internazionale di riferimento nell’innovazione e nella tecnologia». Foletti ha inoltre richiamato gli interventi portati a termine in questi anni soprattutto nei quartieri, dalla «nuova scuola dell’infanzia con la mensa per le scuole elementari di Sonvico; alla scuola dell’infanzia di Molino Nuovo e agli spazi pubblici circostanti». Tra le numerose realtà che si occupano di socialità e di solidarietà a Lugano, Foletti ha scelto «la rinata Masseria di Cornaredo che era stata salvata dal crollo all’inizio del secolo su iniziativa di Angelo Paparelli, mentre l’ultima immagine l’ha dedicata alla futura Casa della Musica a Besso.