Luganese

Attività bancaria e nuova sensibilità sociale

In un convegno al Centro studi bancari di Vezia l’evoluzione della finanza: le procedure interne si allineano alle esigenze della società post-pandemica

Casaleggio e Posa al Centro di studi bancari di Vezia
3 dicembre 2023
|

Lo ricordano le cronache: a Dubai è in corso la Cop28, la conferenza internazionale sul clima promossa dalle Nazioni Unite. La mobilitazione delle amministrazioni mondiali si concentra sull’emergenza climatica e sulle sue conseguenze socio-economiche per il nostro pianeta. E alle parole seguano i fatti: evitare dunque il greenwashing. Insomma, ciascuno deve fare la sua parte. Il settore pubblico, ma anche quello privato, che comprende le attività economiche e quindi anche le banche. In una conferenza al Centro Studi Villa Negroni di Vezia, per il Corso dell’Annual Compliance Forum 2023, in questi giorni sono state commentate due innovazioni che riguardano proprio gli istituti finanziari.

L’irruzione della questione climatica

Cominciamo dalla prima: i nuovi paradigmi di rendicontazione non finanziaria degli istituti di credito, di cui ha riferito l’avvocato Emanuela Casaleggio, in qualità di Sustainability Officer presso EFG International Ag, basata a Zurigo. Nell’ultimo decennio, le esigenze climatiche si sono evolute in Environmental-Social-Corporate Governance-ESG. In parole semplici, le disfunzioni ambientali causano effetti socio-climatici-economico-amministrativi con conseguenze sia per chi le decide, e sia per chi le subisce. Questo intuibile rapporto di causa-effetto tuttavia ha risvolti sociali, leggasi: costi, avvertiti dalla pubblica opinione, e provocano conseguenze che variano dalla indisponibilità economica alla insofferenza nei rapporti con l’establishment, ovvero chi governa il potere: sia politico, sia economico.

L’importanza del bilancio di sostenibilità

Portiamoci al mondo bancario. Anche in questo settore l’importanza del bilancio di sostenibilità ormai è pari al tradizionale annual report finanziario. Quindi, anche il rendiconto climatico influenza le attività di tutte le relazioni di un’azienda bancaria. Siano interne, come anche esterne: la concorrenza, i fornitori, la comunità finanziaria (compresi gli investitori), la pubblica opinione, e le autorità di controllo in particolare euro-comunitarie oltre che confederate. L’Unione Europea già dallo scorso gennaio ha imposto un primo pacchetto di Sustainability Reporting, rendicontazione dei rischi non finanziari. Procedure che dal 2029 diventeranno presenza fissa in tutti i bilanci.

Rendiconti pubblici anche su aspetti sociali

In Svizzera, già da quest’anno il Codice delle obbligazioni ha iniziato a prevedere una rendicontazione non finanziaria per molte delle nostre aziende, con effetti che leggeremo nei report 2024; la rendicontazione che riguarda le questioni climatiche sarà invece obbligo legale dal prossimo gennaio e debutterà nel bilancio del 2025. Al termine di tutte evoluzioni, in forma elettronica, con lettura automatica e consultabili sui social media, anche le banche metteranno a disposizione del pubblico dibattito dei rendiconti dettagliati in tema di: questioni socio-ambientali, relazioni con i dipendenti, lotta alla corruzione, rispetto dei diritti umani, riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, oltre a precisare gli organi direttivi tenuti a verificarne l’applicazione. Perché anche queste variabili ora possono generare responsabilità finanziarie. Tra gli uffici chiamati in causa: la direzione, l’ispettorato di conformità, la organizzazione e il controllo interni.

Cresce il rilievo delle neuroscienze

La seconda innovazione, parimenti discussa alla conferenza a Villa Negroni, invece riguarda l’utilizzo delle neuroscienze nel contrasto ai comportamenti fraudolenti del personale. A esaminarla, uno dei più autorevoli esperti europei in neuroscienze forensi: il criminologo Franco Posa, che ha illustrato l’esordio anche nel mondo bancario di strategie rivolte a prevenire, ancor prima di curare, i meccanismi mentali apparentemente ispirati dall’esperienza dell’operatore ma in realtà rivolti a intenzioni criminali. Quindi, ha osservato l’esperto, anche per le aziende di credito oggi è fondamentale una ridefinizione dell’ambiente lavorativo e di mansioni che il singolo condivida come razionali perché limitano le opzioni generatrici di rischi.