Luganese

Sottrasse 610mila franchi alla Casa anziani di Cadro, condannato

Inflitti due anni e mezzo di carcere, parzialmente sospesi con la condizionale, al 62enne che per otto anni fece carte false ingannando la fondazione

La struttura di Cadro in un’immagine di vent’anni fa
(Ti-Press/Archivio)
30 novembre 2023
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In 3'053 occasioni, dal 2010 alla primavera del 2018, ha eseguito registrazioni contabili fittizie sottraendo circa 610’000 franchi al suo datore di lavoro. Non ha cercato scuse il 62enne, ex impiegato amministrativo, ma con mansioni da ‘tuttofare’, della Casa per anziani Bianca Maria di Cadro di fronte a Francesca Verda Chiocchetti, presidente della Corte delle Assise criminali di Lugano (giudici a latere Monica Sartori-Lombardi e Siro Quadri). Al processo odierno, celebrato con il rito abbreviato, l’imputato residente nel Sopraceneri, ha ammesso integralmente i reati (truffa, ripetute appropriazione indebita e falsità in documenti), che gli ha contestato la procuratrice pubblica Francesca Nicora. La pena nei suoi confronti, pattuita tra le parti, è di due anni e sei mesi di reclusione, due dei quali sono stati sospesi con la condizionale per due anni.

Parzialmente restituito il maltolto

La giudice ha chiesto al 62enne quale sia la sua attuale situazione personale. «Da cinque anni sto seguendo un percorso assieme a uno psicoterapeuta, per elaborare la mia colpa e comprendere le dinamiche e le ragioni profonde che mi hanno indotto a compiere quella serie di illeciti. Non voglio in alcun modo giustificare quello che ho fatto, all’epoca ero perfettamente cosciente di ciò che stavo facendo», ha risposto l’uomo che, dopo aver scontato tre mesi di carcerazione preventiva dal 23 aprile al 23 luglio di cinque anni fa, ha svolto diverse formazioni, ma non ha trovato un’occupazione. Nel frattempo, l’imputato, che è stato difeso dall’avvocato Marco Cocchi, è comunque riuscito a risarcire parzialmente il maltolto con poco più di 225’000 franchi. Vive assieme al suo compagno, che necessita di cure. Dovrà scontare altri tre mesi di reclusione, ma nei suoi confronti potrebbe essere decisa una misura sostitutiva della detenzione.

Ingannò la fiducia della Fondazione

Cinque anni fa, il caso balzò agli onori ed ebbe un forte risalto nell’opinione pubblica. Sin dalle prime fasi dell’inchiesta penale, che inizialmente venne coordinata dall’ex procuratore pubblico Andrea Minesso, emerse un quadro della situazione spiacevole. L’uomo aveva tradito la fiducia della Fondazione proprietaria della Casa per anziani Bianca Maria di Cadro, che non persegue scopi di lucro. Una struttura per la quale svolgeva anche la funzione di contabile. La truffa alla casa per anziani luganese si è inoltre concretizzata sull’arco di oltre 8 anni. Un periodo durante il quale l’imputato ha ripetutamente prodotto documentazione fasulla e ingannato persone, con le quali aveva instaurato un profondo legame di amicizia e fiducia. Altro aspetto disdicevole, è il fatto che l’uomo abbia speso per scopi personali una buona parte dei soldi che ha sottratto alla cassa per anziani.