Il Municipio non intende recedere dall'accordo siglato nel marzo 2022 con la Stable Coin per favorire le criptovalute e il Plan B
“No”. Il Municipio di Lugano lo ha scritto nero su bianco, in risposta all’interrogazione presentata il mese scorso (primo firmatario il socialista Raoul Ghisletta), non intende recedere dall’accordo siglato il 3 marzo 2022 con Tether Operations Ltd. L’esecutivo cita alcune fonti, che smentiscono le insinuazioni pubblicate dal Wall Street Journal Italia (WSJ, nella versione online l’11 ottobre 2023), secondo le quali la Stable Coin sviluppata dal partner cittadino del Plan B, sarebbe utilizzata dagli iraniani per aggirare la sanzioni Usa e utilizzata per finanziare la Jihad Islamica Palestinese e il loro alleato libanese Hezbollah.
Secondo il WSJ, i due gruppi terroristici avrebbero ricevuto 130 milioni di dollari in cripto. Tale informazione, scrive il Municipio, è stata ridimensionata parecchio dai servizi specializzati nel tracciamento di criptovalute, tra i quali Chainalysis, che imputa all’incapacità di “leggere i dati all’estrema superficialità che ha portato alla pubblicazione di articoli fuorvianti che promuovevano idee sbagliate”. Nella smentita si sottolinea pure che “il finanziamento del terrorismo rappresenti una parte molto piccola della già piccola porzione illecita del volume delle transazioni in criptovaluta e che le organizzazioni terroristiche hanno storicamente utilizzato e probabilmente continueranno a utilizzare metodi tradizionali basati sul denaro emesso dalle banche centrali e società di comodo come principali veicoli finanziari”.