Luganese

Casinò di Campione: ‘Insinuazioni infondate sulla trasparenza’

Il sindaco Canesi fa chiarezza sulle presunte irregolarità nelle procedure di assunzione dei dipendenti da parte della casa da gioco

L’ex responsabile della sicurezza della casa da gioco si è rivolto alla Magistratura
(Ti-Press)
21 novembre 2023
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L’amministrazione comunale di Campione d’Italia ha voluto fare chiarezza, attraverso una nota che porta la firma del sindaco Roberto Canesi, sulle “gravi insinuazioni” mosse nei confronti della casa da gioco negli scorsi giorni che avrebbero screditato la trasparenza della gestione della casa da gioco. L'ex responsabile della sicurezza del Casinò, Aldo Tenuta, lo ricordiamo, non riassunto dalla casa da gioco ha presentato un esposto alla Procura di Como in cui denuncia una "manifesta negligenza" che avrebbe caratterizzato i colloqui che hanno gettato le basi per le 174 nuove assunzioni. A un anno e mezzo dalla pensione, aveva presentato domanda di assunzione nell'area amministrativa, settore "sala regia-sicurezza". Ma la sua domanda è stata bocciata.

‘Nessuna forma di discriminazione’

“È come se mi avessero degradato”, aveva commentato l'ex carabiniere che alla Procura lariana ha chiesto che sia fatta luce sui concorsi per le assunzioni che hanno consentito la riapertura della casa da gioco. Per quanto è dato sapere Tenuta ha fatto riferimento a un altro esposto, nel quale Marco Ambrosini, ex amministratore unico della casa da gioco (sollevato dall'incarico nei mesi scorsi), scriveva: “In occasione della procedura comparativa con bando pubblico per la riassunzione del personale, a seguito della cessazione del fallimento, l'amministrazione comunale avrebbe consegnato alle due commissioni di valutazioni dei candidati delle liste preferenziali, perlopiù residenti campionesi, questo nonostante il reclutamento del personale dipendente debba avvenire secondo principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità”. A questo proposito l’amministrazione comunale ha indicato nella nota che “al di là dei fatti accertati e delle valutazioni espresse dalle commissioni esaminatrici con le graduatorie, non può certo essere considerata forma di discriminazione il fatto che il candidato possa essere parente o amico di chi ha svolto o svolge attività di amministratore pubblico o sindacale: quel che conta è il risultato della selezione effettuata dalle due commissioni designate dall’organo di governo della stessa casa da gioco”.

‘Evidente l’arbitrarietà e l’infondatezza’

Per il Municipio, nell’ambito della propria funzione di controllo, quale socio della società Casinò di Campione spa Sb, “risulta evidente l’arbitrarietà e l’infondatezza” delle affermazioni tendenti a screditare la trasparenza della gestione della casa da gioco. I motivi per cui si tratterebbe di affermazioni infondate sono riconducibili al fatto che il Casinò “predispose specifico bando per procedere alle conseguenti assunzioni” e “per la valutazione e la selezione dei candidati la casa da gioco nominò due commissioni esaminatrici, una per l’area amministrativa e l’altra per l’area giochi”. A seguito dell’esito dei colloqui e della selezione effettuata, “le commissioni predisposero la graduatoria finalizzata alle assunzioni, che evidenziava, per ogni candidato, i punteggi assegnati”. Dall’informativa trasmessa ai commissari giudiziali e al Tribunale di Como “dall’allora amministratore unico Marco Ambrosini in data 30 gennaio 2022, risulta che le commissioni, anche su istanza di due candidati, provvidero tempestivamente alle necessarie ulteriori verifiche e all’accertamento di alcuni errori di natura materiale, rettificando in autotutela la graduatoria con riferimento a posizioni di alcuni partecipanti alla selezione”.

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