L'estate 2023 è stata contraddistinta in particolare dalla presenza nei fine settimana di due cani da salvataggio a pattuglia della zona
Anche se il meteo lascerebbe credere altrimenti, è tempo di resoconti della stagione balneare alla foce del fiume Cassarate. Una stagione, contraddistinta dalla presenza dei due cani di salvataggio durante i fine settimana estivi. «La loro presenza – ha affermato durante la conferenza stampa Tiziano Galeazzi, capodicastero Consulenza e gestione – ha permesso di sensibilizzare i cittadini, che vedendoli chiedevano informazioni sul servizio di salvataggio e sui potenziali pericoli della Foce». «Con i cani l’intento è di intensificare il lavoro di pattugliamento – ha aggiunto Lorenzo Gentile, della Società svizzera di salvataggio sezione Lugano –, e rendere attenta la popolazione sui rischi e sui limiti a livello natatorio di alcuni di loro». Uno strumento che sembra aver dato i suoi frutti, dal momento che per il secondo anno consecutivo alla Foce non sono stati registrati incidenti, mentre in altre zone del Ceresio (quindi fuori dalla ‘giurisdizione’ del servizio di sorveglianza della Città), sono avvenuti tre annegamenti.
Il problema del cambiamento climatico si riflette anche sull’attività dei soccorritori. «La Società di salvataggio opera nei mesi di luglio e agosto – ha spiegato Galeazzi –, ma adesso non ci sono più la primavera e l’autunno, e a fine settembre si possono ancora trovare persone che prendono il sole e fanno il bagno, magari quando l’acqua è più fredda. Evidentemente ci sarà una valutazione da fare, perché la stagione balneare si sta allargando». «Il periodo di operatività – ha specificato Gentile – viene deciso tramite una matrice di rischio, in collaborazione con la Polizia lacuale. Inoltre va considerato il budget, perché la sorveglianza richiede risorse economiche non indifferenti».
«La natura ci condiziona anche nel promuovere le misure di prevenzione – ha aggiunto Fabienne Bonzanigo, capo progetto della Commissione cantonale Acque sicure –. A seconda del deflusso del Cassarate, le rive potrebbero modificarsi e le persone potrebbero spostarsi da una spiaggia all’altra. Questo è da tenere in conto per la segnaletica, anche perché dopo tre o quattro anni, c’è il rischio che le persone vedano i cartelloni ma non ci facciano più caso».
La conferenza si è conclusa con un ultimo invito alla popolazione, ossia quello di evitare di gettare rifiuti, in particolare plastiche, nel lago.