I due rinforzi, assieme a un umano in più, sono stati presentati nell’ambito della campagna prevenzione e sensibilizzazione 2023 della Città di Lugano
Sono un maschio e una femmina, hanno entrambi cinque anni, sono formati, prestanti e pronti all’azione. E non disdegnano le carezze. Sono Enea e Naira, due dei tre rinforzi per il pattugliamento della Foce del Cassarate durante l’estate. La particolarità è che sono due cani da salvataggio, più precisamente due massicci Terranova adeguatamente addestrati per quest’importante compito. Con loro, anche due preziosi volontari della sezione luganese della Società svizzera di salvataggio (Ssssl). Tra bipedi e quadrupedi, si tratta di un importante potenziamento rispetto allo scorso anno, quando il pattugliatore era uno soltanto. Le novità sono state presentate oggi, alle porte dell’estate, per il lancio della campagna di prevenzione e sensibilizzazione 2023 della Città di Lugano.
«Sono momò, ma hanno studiato all’estero» ha scherzato il capodicastero Consulenza e gestione Tiziano Galeazzi, alludendo al fatto che i due cani hanno ottenuto il brevetto all’Idroscalo di Milano. Questo, perché in Svizzera non c’è una scuola apposita per cani da salvataggio in acqua. «È una formazione impegnativa, vengono esercitate diverse situazioni, anche gli interventi dall’elicottero, ma sempre rispettando l’animale, che non viene forzato» ha aggiunto il vicepresidente della Ssssl Lorenzo Gentile. Lasciando le battute da parte, è il municipale stesso a prestarsi a una dimostrazione delle capacità di Enea e Naira. Dopo alcune bracciate, Galeazzi simula due situazioni di difficoltà, una nella quale è cosciente e una nella quale non lo è. In entrambi i casi i cani, accompagnati da un volontario – e dovranno sempre esserlo – sono riusciti agevolmente nell’impresa, grazie alle loro capacità ma anche alle imbragature galleggianti gialle che li distingueranno rendendoli di fatto dei ‘salvagenti a quattro zampe’.
«I cani hanno un valore aggiunto, oltre ad aiutare nei casi di pericolo, aiuteranno nella prevenzione» ha precisato il presidente della Ssssl Patrick Tempobono. Faranno in un certo senso da ‘promoter’, attirando con la loro presenza i numerosi bagnanti e passanti che affollano durante la bella stagione la Foce e i dintorni. «Per quest’anno è un progetto pilota – la puntualizzazione di Gentile –, se andrà bene sarà interessante riproporlo. E, soprattutto, vorremmo arrivare qui a Lugano una scuola per cani da salvataggio con riconoscimento internazionale, ci stiamo lavorando». Ma il progetto pilota, come sottolineato da Tempobono, era partito già l’anno scorso e si è rivelato di grande successo, al punto da decidere di potenziarlo.
«Per garantire una miglior copertura saremo presenti con due pattugliatori tutti i finesettimana, i festivi e i prefestivi dal 1° luglio al 31 agosto, dalle 14 alle 19. I nostri volontari saranno riconoscibili grazie a una nuova divisa e saranno dotati di un brevetto di salvataggio, avranno il compito di sorvegliare i bagnanti, informarli in merito alle particolarità del luogo e sensibilizzarli». Alla Foce però non si va solo in luglio e agosto. «No, infatti già ora pattugliamo con un picchetto tutte le zone sensibili e abbiamo anche un dispositivo di pronto intervento disponibile ventiquattro ore su ventiquattro», la replica di Tempobono. «Per legge là dove ci sono acque libere non possiamo avere dei bagnini – ha ricordato invece Galeazzi –, per questo ci affidiamo a dei pattugliatori».
E la zona della Foce è storicamente una delle più sensibili in città se non in tutto il cantone. L’anno scorso fortunatamente non ci sono stati annegamenti, ma ve ne sono stati due nel 2021 e altri tre fra il 2006 e il 2017. «L’obiettivo è restare a quota zero» ha detto il municipale, presentando anche gli altri elementi della campagna di prevenzione e sensibilizzazione. A tal scopo, sono intervenuti a Lugano anche Boris Donda e Fabienne Bonzanigo, rispettivamente presidente della Commissione consultiva Acque sicure e responsabile della campagna Acque sicure. «La collaborazione con Lugano dura dal 2017 – ha ricordato Bonzanigo –, non è l’unica per il Cantone ma è una delle più importanti», visto l’alto numero di turisti e di bagnanti in generale. Non a caso la promozione delle campagne viene effettuata nelle lingue nazionali e nell’inglese, e in più sempre più spesso in alcune lingue straniere legate ad ambiti puntuali, come ad esempio lo spagnolo per gli amanti del canyoning.
E il programma di prevenzione alla Foce rientra pienamente in questo progetto, anche perché come evidenziato da Donda il 90% degli incidenti balneari in Svizzera avviene in acque libere, quali la Foce del Cassarate è. E non a caso a Lugano è prevista una fetta importante della campagna di Acque sicure: opuscoli di vario genere, affissioni (gratuiti gli spazi messi a disposizione dal Comune) per la città e anche nei trasporti pubblici, azioni di volantinaggio alla Stazione Ffs, presenza alle manifestazioni e collaborazioni. Come quella con gli esercenti, che avrebbero aderito massicciamente per dare spazio alla campagna sui sottopiatti. Non mancherà la sensibilizzazione nei centri di accoglienza per migranti, come neppure negli stabilimenti balneari. Perché è vero che l’anno scorso alla Foce non ci sono state vittime, ma nel resto del cantone ci sono comunque stati sette annegamenti e non bisogna abbassare la guardia, ha concluso Galeazzi.