È di uno studio basilese il progetto vincitore del concorso per la riqualifica degli edifici adiacenti al cinema Lux a Massagno
Uno spazio aperto e luminoso, ideale per concerti ed eventi, e totalmente a disposizione della popolazione. Sarà riconvertito così l’ex comparto Aem di Massagno, grazie al progetto vincitore del concorso di architettura aperto lo scorso marzo. Premiato lo studio Urbane Landschaften di Basilea, dell’architetto Gaetano Castiello, con il progetto intitolato ‘Il palco urbano’. Insieme ad altri 22 partecipanti, lo studio basilese ha dovuto proporre delle “risposte di qualità rispetto al recupero degli edifici esistenti e delle aree pubbliche a essi legati, nell’ambito di un concetto complessivo dell’intera zona situata lungo via Motta”. «Abbiamo risposto alle esigenze architettoniche, tecniche e ambientali del concorso con un progetto ben equilibrato – ha dichiarato Castiello –. Abbiamo preso ispirazione dal Teatro Oficina di San Paolo in Brasile, che è inserito all’interno di una fabbrica dismessa, come simbolo di trasformazione culturale».
Come mostrato dai render, il nuovo comparto sarà composto da una palazzina, che conterrà spazi da destinare alle associazioni del comune e ad attività amministrative, e soprattutto da un capannone, che verrà per così dire ‘svuotato’ e trasformato in uno spazio polifunzionale, in grado di ospitare anche concerti e spettacoli. Un nuovo contenitore di vetro e cemento, con «un’impalcatura leggera ed elegante, che si inserisce all’interno della struttura preesistente, fungendo da struttura tecnica per luci e altoparlanti», concepito come spazio aggregativo e multifunzionale complementare alle altre due sale pubbliche presenti nell’area, il cinema Lux Art House e il Salone Cosmo. “A valle – si legge nel testo –, l’involucro si estende generando un nuovo spazio esterno inedito, derivante dalla demolizione dei magazzini esistenti e orientato verso l’area verde, senza peraltro occuparla”.
«La realizzazione di un concorso di progetto – ha spiegato il sindaco di Massagno, Giovanni Bruschetti – dimostra l’importanza di poter confrontare più soluzioni all’interno di uno stesso tema, permettendo di conoscerne le molteplici sfaccettature identificando la soluzione migliore». Gli altri progetti in concorso saranno visibili all’esposizione al Salone Cosmo fino al 6 ottobre.
Scelto il progetto, cosa si devono aspettare i cittadini massagnesi? «I prossimi passi saranno innanzitutto godersi il risultato di questa esposizione – ha dichiarato Bruschetti –, che è molto interessante e che è rivolta alla popolazione per fare in modo che capisca le potenzialità effettive di questo comparto. Poi si dovrà prendere in mano la cosa con i progettisti, seguendo le indicazioni della giuria, e questa è una fase molto lunga e articolata, perché bisognerà definire il tutto nelle sue componenti attraverso gradi di approfondimento per arrivare a un progetto di massima. Mi immagino che il tutto non sarà ultimato prima della prossima legislatura».
Lo scorso ottobre, lo ricordiamo, il Consiglio comunale di Massagno aveva approvato un credito specifico, pari a 190mila franchi, per lo svolgimento del concorso, mentre per il progetto vero e proprio si stima un costo di circa 5 milioni. «Non si può ancora parlare di un credito – specifica il sindaco –, ma è piuttosto una valutazione sommaria per determinare l’ordine di grandezza dell’investimento. Al momento questo è di 5 milioni, ma la cifra dovrà ancora essere rivista, corretta e confermata attraverso l’approfondimento del progetto».
Il sindaco si è detto compiaciuto del fatto che i partecipanti al concorso – sottoposti alla valutazione della giuria coordinata dall’architetto Paolo Canevascini –, fossero studi con un età media «relativamente bassa». Da notare anche una forte partecipazione locale, dal momento che dei sei progetti premiati, cinque sono ticinesi. «C’è stato un interesse soprattutto di team giovani o considerati tali nell’ambito degli architetti, che ci fa molto piacere. Questo era secondo me dovuto al fatto che era un progetto dal tema intrigante e sostanzialmente semplice, perché era richiesto di fare un grande vuoto e questo può essere semplice, ma bisogna farlo bene. Abbiamo avuto modo di vedere molti progetti interessanti».