Secondo gli esperti, anche quest'anno sembrano esserci i presupposti per un buon raccolto, ma ci sono delle linee guida da rispettare
Terminata l'estate e archiviati paletta e secchiello, è giunta la tradizionale stagione della raccolta delle castagne. E con l'inizio dell'autunno, si è tenuta la consueta conferenza per la valorizzazione del castagno ticinese ‘CastagnAmo’, dove si è potuto tastare un po’ il polso della situazione in Ticino. «Gli ultimi due anni sono stati da record – ha dichiarato l'ingegnere Paolo Bassetti, dei Centri di raccolta del Canton Ticino –, e grazie alla risposta della popolazione che è stata spesso molto significativa, siamo arrivati a raccogliere circa 70 tonnellate di castagne. Quest'anno sembra promettere bene, e mi auguro che la popolazione reagisca positivamente». Coloro che lo desiderano infatti, a partire da oggi, 22 settembre, e fino al 31 ottobre possono contribuire alla raccolta, consegnando le castagne nei centri di Cadenazzo, Stabio, Vezia e Biasca. Ci sono però delle raccomandazioni, ossia quelle di raccogliere solamente le castagne nei boschi pubblici, e di non attardarsi a consegnarle, perché c’è il rischio che ammuffiscano.
«Ancora un appello – conclude Bassetti –: se trovate delle castagne estremamente grandi, provengono con grande probabilità da alberi coltivati di varietà ibride euro-giapponesi e queste castagne extragrandi vanno consegnate separatamente dalle tipiche castagne ticinesi. I centri di raccolta le ritireranno solo se sarà possibile trovare uno sbocco di mercato per questi frutti non tipicamente ticinesi».
Negli anni passati si è spesso parlato di problematiche tanto fitosanitarie quanto legate al clima, ma quest'anno la situazione sembra essere tutto sommato sotto controllo. «Le selve sono in buona salute – ha commentato l'ingegnere Marco Conedera, dell’istituto Wsl – e le varie problematiche che hanno afflitto gli alberi sono ora attenuate, e anche l'estate particolarmente piovosa non sembra aver arrecato danni. Siamo quindi ottimisti per la raccolta».
«Ogni anno lavoriamo circa 400 tonnellate di castagne – spiega l'ingegnera Beatrice Fasana, managing director della Sandro Vanini Sa –, siamo quelli che trasformano il prodotto portandolo sul mercato. Così, tutto il raccolto delle castagne delle nostre selve e dei nostri boschi viene valorizzato e permette la creazione di prodotti dall'eccellente qualità, come la purea o la crema di castagne, oggi molto richiesti sia dall'industria che dal mercato al dettaglio in Svizzera».