Il rapporto della commissione delle Petizioni prevede il sostegno anti-rincaro elettrico a persone e famiglie bisognose, non al ceto medio
Come avrebbe scritto Esopo, il noto scrittore greco oltre duemila anni fa, “la montagna ha partorito un topolino”. Eppure, il lavoro in commissione delle Petizioni è stato intenso ed è durato dal gennaio scorso. Il risultato si è tradotto nel rapporto sul Regolamento sulle prestazioni comunali in ambito sociale della Città di Lugano, che verrà sottoposto al Consiglio comunale probabilmente nella prossima seduta programmata lunedì 2 ottobre. La proposta prevede che la Città, che si assumerebbe un onere all’anno, stimato tra i 350’000 e i 400’000 franchi, tenda la mano a una fetta di popolazione del ceto basso.
Il risultato non rispecchia lo spirito dell’emendamento proposto dal Centro e dal Ps-Pc, poi bocciato in occasione dell’approvazione del Preventivo 2023, che chiedeva un aiuto concreto e straordinario a favore dei ceti medio e basso, al massimo cinque milioni di franchi, da inserire nella gestione corrente, per far fronte ai rincari improvvisi e non preventivabili legati in particolare al settore dell’energia. I gruppi in Cc avevano riconosciuto all’unanimità l’impatto sulla contabilità dei luganesi innescato dai rincari dell’elettricità e del gas, come anche di altre spese, ma le posizioni divergono sul modo e sullo strumento idoneo per erogare l’aiuto finanziario. A feste passate e alla luce anche dell’impegno dichiarato dal Municipio e dal sindaco Michele Foletti di voler fare qualcosa ‘per non lasciare indietro nessuno’, la questione è stata passata alla commissione delle Petizioni, che stava già revisionando il Regolamento sociale.
Un esempio concreto riportato nel rapporto, richiama il caso di una famiglia di tre persone, che riceve un conguaglio di 1'400 franchi dall’Ail Sa. Con il nuovo articolo, dedotto il forfait elettrico di 1'116 franchi, la Città interverrebbe con 284 franchi (pari alla quota eccedente), a condizione che siano soddisfatti i parametri di accesso al Regolamento stesso. Questa proposta formulata dal Municipio e adottata dalla commissione, “consentirebbe di disporre di una misura concreta a sostegno dei cittadini confrontati con l’aumento dei costi dell’energia”. Una misura ritenuta equa perché l’ente pubblico “andrebbe a coprire l’intera spesa visto che l’obiettivo è aiutare per i costi derivanti dall’aumento e, non da ultimo, sostenibile per la Città anche dal punto di vista finanziario. Idealmente, se 3’000 persone, corrispondenti a circa 1’900 unità di riferimento, chiedessero tale aiuto (pari al 5% della popolazione come indicato nello studio povertà), per un importo medio stimato tra i 180 e i 200 franchi, per economia domestica, la spesa, come detto, si aggirerebbe sui 350’000-400’000 franchi all’anno”.
Perlomeno, nella proposta delle Petizioni, il sostegno incluso nel rapporto nel nuovo articolo 13 bis, è ricorrente: “(...) Possono essere concessi aiuti per le spese legate all’erogazione di elettricità e di gas, laddove il conguaglio eccede il forfait dei consumi energetici previsto dalle norme della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (Cosas) e ripreso dalle direttive cantonali in materia di assistenza”. Il rapporto sottoscritto da tutti commissari, anche se i membri del Centro hanno firmato con riserva, perché avrebbero voluto un sostegno a più ampio raggio. Però, nel rapporto è indicato che “per risolvere la problematica giuridica sollevata dalla Divisione Affari Giuridici è impossibile emendare il Regolamento sociale, ma è necessario che i consiglieri comunali e i gruppi politici propongano una mozione per creare un nuovo Regolamento ad hoc a copertura dell’aumento delle spese energetiche registrato nel 2023 e prevedibile anche per gli anni successivi”.
Niente da fare invece per l’aiuto voluto dalla sinistra per contrastare l’ennesimo aumento dei premi di Cassa malati. Ma una richiesta in tal senso verrà formulata in Consiglio comunale sotto forma di emendamento da parte della sinistra. Un aiuto diretto non transitorio ma inserito nell’impalcatura del nuovo regolamento che sostituirà quello in vigore dal 2007. Per la stesura del testo definitivo sono stati necessari diversi incontri con il Municipio. Si tratta dunque di un nuovo Regolamento? «Di fatto, sì. Abbiamo riscritto alcuni articoli su varie questioni. La novità significativa, come detto, riguarda le spese energetiche per l’abitazione primaria, il resto è un’operazione ‘cosmetica’ – risponde il relatore Raoul Ghisletta (Ps) –. Questa novità, però, non riguarda aiuti nei confronti del ceto medio, come richiesto dallo spirito dell’emendamento».