Da vele in disuso a... borse. A Morcote la moda è sostenibile

Economia circolare, sostenibilità, ma anche riscatto personale e professionale. Queste le parole chiave della storia di Simona Negri Ambiveri, che da tre anni gestisce Collezionissimo, un particolare negozio a Morcote.

E sempre dal borgo lacustre ha dato vita a Portomorcote, un progetto di moda molto originale: vele in disuso vengono trasformate in borse e giacche. L’abbiamo intervistata.

Perché ha deciso di ‘mollare tutto’ e dedicarsi a questa attività?

Semplicemente perché sentivo il bisogno di essere più presente in famiglia, per il piacere di dedicare più tempo a mio figlio e per costruire un progetto tutto mio.

Da cosa nasce questa sua passione?

Il collezionismo nasce dal piacere di far rivivere il bello, l’antico e il particolare in una sorta di economia circolare di nicchia. Ogni oggetto, dal più semplice al più ‘strambo’ ha una propria storia. Portomorcote nasce dalla voglia di creare e dare una seconda vita a queste maestose vele usate e dismesse che trasformo, grazie al recupero, in tante ma uniche borse e giacche capaci di accompagnarci in nuove avventure evitando così lo smaltimento anticipato.

Ci potrebbe spiegare brevemente in cosa consiste la sua attività?

Lo Studio si è evoluto e ora gestisco prevalentemente le mie attività tra le quali spiccano collezionismo e riciclo che sono, per un certo verso, collegati tra loro. Per Collezionissimo sono sempre alla ricerca di materiale consono alla vendita (monete, medaglie, banconote, vecchi documenti, oggettistica, bronzi, ceramiche) mentre per Portomorcote, oltre che cercare vele e accessori, seguo ogni singolo passaggio dalla produzione alla vendita.

Perché il suo progetto si chiama proprio Portomorcote?

Volevo un nome che si identificasse con il territorio. Ho unito Porto Ceresio, paese dei miei genitori, a Morcote luogo in cui vivo. Portomorcote è nato così. Un nome perfetto per unire due nazioni a cui appartengo e unire allo stesso tempo i miei affetti più cari.

Da quanto tempo ha aperto il suo negozio? Funziona bene?

L’apertura è stata a fine maggio 2020, subito dopo la pandemia. Morcote è a vocazione prevalentemente turistica e la stagione estiva la fa da padrona.

Ho deciso però di tenere aperto il negozio tutto l’anno e la scelta sembra premiare. Ho clientela del Luganese e del Mendrisiotto, ma anche del Locarnese e del Bellinzonese ben felice di avere un punto di riferimento come il mio e consapevole di trovare oltre a pezzi da collezione anche idee regalo ecosostenibili, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Perché ha scelto proprio Morcote?

Morcote l’ho scelto per amore e da quel momento è nato tutto. L’idea di aprire un negozio l’ho avuta da quando sono arrivata a Morcote, nel 1996. C’erano tanti variopinti negozi che rallegravano il paese e io volevo farne parte. Nel 2020 mi si è presentata l’opportunità e non me la sono lasciata sfuggire.

Come finanzia la sua attività?

Con le vendite. L’esperienza maturata al fianco di validi imprenditori mi ha aiutata nella parte appunto imprenditoriale: un’attenta gestione dei costi in base ai ricavi è fondamentale. Ma non basta. Si deve valutare attentamente la sostenibilità economica, lo sviluppo finanziario, del marchio, delle vendite. Bisogna infine credere nelle proprie capacità e avere una visione a lungo termine.

Da quanti anni si dedica alla sua attività?

Nel 2016 ho aperto il mio Studio e parallelamente ho iniziato a lavorare in un Family Office di Lugano. Favorita dalla flessibilità e dalla lungimiranza dei miei datori di lavoro ho potuto far evolvere le mie nuove attività e grazie a una ponderata organizzazione aziendale si è creato, per entrambi, il giusto equilibrio tra redditività lavorativa e soddisfazione personale.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Iniziare una ‘nuova vita’ richiede impegno, serietà, passione, determinazione ma anche comprensione e appoggio da parte di chi ti sta vicino. Richiede carattere per poter affrontare le sconfitte ed energie per trasformarle in opportunità. Progetti ne ho in quantità ma la cosa più importante è non avere fretta.